Filctem: “La Centrale Enel porta lavoro. Difendiamo Tor del Sale”

filctem firenze“La nostra provincia si inserisce perfettamente nella crisi in cui versa il nostro Paese. Il calo dei consumi è il termometro preciso che certifica il disastroso stato in cui versano la famiglie. Settori strategici come l’elettrico sono stati ignorati da chi ci ha governato negli ultimi anni, privando il comparto di strategie utili per cogliere ogni possibile opportunità per mantenere o accrescere le potenzialità delle centrali elettriche”spiega la segreteria Filctem Cgil Livorno “I dati ISTAT evidenziano come per la prima volta dal dopoguerra siano in calo il consumo di generi alimentari di prima necessità, come il pane e la pasta, mentre da gennaio sono iniziate a calare le vendite perfino nei Discount alimentari. Inevitabile che anche il turismo segni il declino come dimostrano gli ultimi indici. Nel momento delicato in cui ci troviamo, tradurre con un semplicistico chiudere un’azienda per favorirne un’altra, ci sembra illogico, irrazionale ed egoista ma soprattutto inefficace. Crediamo, piuttosto, che i vari settori possano oltre che convivere, nel rispetto delle leggi ambientali e della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, essere di supporto tra di loro. Non chiudere la centrale elettrica ma prevedere una sua riconversione per renderla meglio compatibile con il territorio (ad esempio con l’utilizzo delle biomasse ma non solo). Affiancare ad essa un polo, in sito, della ricerca per individuare altri innovativi modi di produrre energia con ridotte emissioni nell’ambiente. Questo percorso necessita di maggiore impegno e assunzione di responsabilità, a cui il governo Berlusconi si è sottratto, ma è la strada che potrà proteggere l’economia del nostro territorio, coniugando sviluppo, benessere ambientale e la salvaguardia del reddito. Purtroppo, sul tema dell’energia, in troppi si sentono in grado di avere la verità in tasca e spesso parlano a sproposito alla ricerca del facile consenso. La situazione energetica italiana è così: abbiamo il sistema meno diversificato e più vulnerabile di Europa e con il costo dell’energia più alto che impedisce al sistema produttivo italiano di essere competitivo, altro che le riforme del mercato del lavoro. Mantenere la presenza di aziende del calibro di Enel nel nostro territorio rappresenta sicuramente una risposta adeguata alla domanda di occupazione di qualità, il migliore antidoto alla legge 30″.

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