Preso atto che la L. 107 è approvata, e quindi dispiega le sue conseguenze, le RSU condividono quanto segue:
– La FLC CGIL sta affrontando la battaglia sul piano politico, sindacale e giuridico, con azioni concrete che devono essere conosciute dai colleghi/e sulle quali la segreteria provinciale è impegnata a diffondere informazione
– Le RSU e i terminali associativi possono fungere da stimolo ai collegi dei docenti e ai consigli d’istituto al fine di riconquistare lo spirito democratico anima della legislazione sugli organi collegiali, unica strada per ricacciare indietro forme di condizionamento che partono dall’attacco all’autonomia scolastica e al suo spirito collegiale per arrivare ad invadere il principio costituzionale della libertà d’insegnamento.
A tal fine opereranno come segue nelle more delle loro competenze pattizie:
– chiederanno ai dirigenti di mantenere la contrattazione sul salario così come previsto dal CCNL e persino dal D.L.vo 150/09, altrimenti verranno messe in atto tutte le iniziative atte a fronteggiare le decisioni unilaterali che entreranno in contrasto con le scelte didattico pedagogiche deliberate dal collegio dei docenti. A tal fine le RSU raccomandano che le sedute di contrattazione vengano verbalizzate in specie nelle parti in cui non c’è accordo fra le parti.
Comitato di valutazione
Ritengono importante che esso sia insediato, per la componente docenti, dal momento che deve espletare la competenza riguardante la valutazione del periodo di prova dei neo immessi in ruolo. Valutano però essenziale che, nel comitato, siano presenti colleghi convinti dell’importanza della democrazia e della collegialità.
A tal fine raccomandano l’uso della modulistica consegnata dalla FLC nazionale, allegata al documento. Va intrapresa una azione di condivisione con i genitori e gli studenti della battaglia contro l’utilizzo del bonus previsto dalla legge in un’ottica fintamente meritocratica e non contrattuale.
Il bonus
– propongono di convocare il tavolo della contrattazione e portare la proposta come RSU per il bonus che deve essere contrattato secondo quanto stabilito dal CCNL e nella D.L.vo 150/2009 che rimanda alla contrattazione l’utilizzo del salario accessorio.
– ritengono indispensabile che il personale ATA stia di diritto nel percorso e il FIS debba ripensare la percentuale, tra componente docenti e ATA, in funzione degli accresciuti carichi di lavoro e dell’impossibilità di chiamare i supplenti .
– convocheranno l’assemblea dei lavoratori per far esprimere il personale ATA che dalla legge non ha spazio
– ribadiscono che il collegio sia l’unico organo deputato a deliberare l’ordine di priorità della scelte formative da sottoporre alla contrattazione e che da questa delibera si contratteranno le risorse economiche ovvero salario accessorio col pieno coinvolgimento del personale ATA.
Sulla contrattazione
– appare evidente che con l’arrivo delle risorse del bonus il POF o PTOF dovranno obbligatoriamente recepire le risorse che arriveranno alle scuole, per tanto sarà opportuno che, nella contrattazione, sia inserita già da ora una clausola di salvaguardia al fine di ricalibrare i compensi sulla base delle risorse sopraggiunte. Le tutela del personale ATA, attaccato e falcidiato dalla finanziaria e sovraccaricato di incombenze extracontrattuali, devono passare anche attraverso il riconoscimento, in sede di contrattazione, della partecipazione di tale personale, alla realizzazione dei Piani dell’Offerta Formativa.
– condannano la pratica di scaricare sul FIS il pagamento delle supplenze ATA, stigmatizzandola come un’abdicazione ai diritti di questo personale che, ricadendo sulle scelte formative, lo incastrano in una cul de sac che lo colpevolizza se non accetta di essere sfruttato.
– ritengono che il personale ATA non debba accettare scambio tra salario e tempo in quanto favorisce forme subdole di lavoro extra non riconosciuto.
– né deve essere accettato, sia per docenti che per gli ATA, il pagamento forfettario. Il compenso dovrà essere parametrato alle effettive prestazioni come avviene per qualsiasi altra tipologia di lavoratori/trici.
– sul divieto di sostituzione del personale imposto dalla finanziaria, le RSU ricordano che la legge di stabilità stessa richiama la responsabilità del dirigente sull’attuazione dl piano dell’offerta formativa e che, lo stesso dirigente, è responsabile della sicurezza. Per tanto, ogni qual volta il personale ravviserà situazioni di mancanza di sicurezza e vulnus sul piano dell’offerta formativa, dovrà rivolgere al DS, informandone nel contempo l’RLS, richiesta scritta di puntualizzazione delle procedure da attivare al fine di tutelarsi da eventuali responsabilità di cui non sono responsabili e che subiscono. Sulla difficoltà della piena realizzazione dell’offerta formativa, ritengono essenziale informare le famiglie e gli studenti/sse ritenendo che, procedure che ne mettano in difficoltà il raggiungimento, avranno ricadute gravi sia sull’apprendimento che sulla valutazione sistemica (e non personale) dei docenti.
Approvato all’unanimità.