Ippodromo Caprilli: “Basta giochi sulla pelle dei lavoratori. Ben venga se ora è possibile assumere nelle partecipate del Comune”

strazzullo“E’ davvero realizzabile una ricollocazione dei lavoratori dell’ippodromo Caprilli nel sistema delle partecipate? Non sarà certo la CGIL di Livorno ad opporsi, anzi, saluteremo con favore tale decisione” queste le parole del segretario generale Maurizio Strazzullo. “Oggi ci troviamo di fronte all’iniziativa, promossa dalla Rsu e dai lavoratori, che la Cgil e la Slc non condividono, da cui traspare l’aspettativa di essere ricollocati nelle partecipate. La CGIL, insieme alla SLC e alle Rsu avevano avanzato questa proposta sin dalla primo confronto con l’Amministrazione. Ma ci fù risposto che per i tagli governativi, le difficoltà economiche in cui versa l’intero sistema delle autonomie locali ( blocco delle assunzioni, mancato rinnovo dei contratti precari, tagli pesantissimi negli appalti, con conseguente messa in mobilità del personale non ricollocabile ed aumento dei ritmi di lavoro per chi resta), ed in presenza di aspetti giuridici che prevedono la dismissione e la riduzione del peso azionario nelle società partecipate, la richiesta non poteva essere accettata. Perciò mi chiedo: Le forze politiche che compongono il Consiglio Comunale e la Giunta assumono questa scelta vincolante di ricollocare il personale del Caprilli all’interno del sistema delle partecipate?  Non sarà certo la CGIL di Livorno ad opporsi, anzi, saluteremo con favore perché viene incontro ai lavoratori dell’Ippodromo, perché stabilisce un principio che permette una più incisiva azione sindacale nei confronti di eventuali crisi aziendali che riguardassero altre partecipate, così come il personale degli appalti che non trovasse ricollocazione. La ricollocazione dei lavoratori della Labronica consentirebbe inoltre al Comune di firmare la convenzione con Alfea, far partire le corse ed assumere, da subito, altro personale, venendo incontro, seppur in piccola parte, al disagio di tanti, troppi, disoccupati presenti nella nostra realtà”.

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