«La necessità dell’intervento dei carabinieri per soccorrere una paziente indica che all’isola d’Elba il diritto alla salute non è universale». È dura la presa di posizione della Funzione pubblica Cgil Livorno in merito alla vicenda che ha visto il mancato trasporto con il Pegaso di una paziente dell’ospedale di Portoferraio perché troppo pesante per l’elisoccorso. Ricordiamo che l’unico presidio di emergenza all’Elba è l’elisoccorso: “Non per scelta dei residenti e di chiunque si trovi sull’isola” sottolinea Manuel Anselmi responsabile FP Cgil Elba “ma è l’unico mezzo per gestire le emergenze e ha costi significativi, con tutte le difficoltà che il servizio incontra, come dimostrato dalla cronaca recente. È evidente l’eventualità che condizioni meteo non adeguate potrebbero bloccare l’attività dell’elisoccorso, ma è possibile legare la propria salute alle condizioni meteo?” E inaccettabilmente se ne è aggiunta una nuova: gli operatori dell’elisoccorso si sono trovati costretti a non soccorrere una paziente perché troppo pesante “La vita non può dipendere dalla portata dell’elicottero di turno” prosegue Anselmi “l’episodio ci allarma perchè sarebbe la dimostrazione che il diritto alla salute non è universale, non è garantito a tutti”. “Certamente non possiamo mettere in discussione l’operato dell’elisoccorso e in particolare la sicurezza del mezzo ma, anche rispetto ai costi del servizio, sarebbe opportuno rimarcare la necessità dello stazionamento del mezzo sull’isola e sopratutto la dotazione di un mezzo che garantisca a tutti e in egual misura il diritto alla salute e alla vita”. Non solo mezzi idonei, ma anche valutazione dei costi che garantiscano un servizio efficace: “A nostro avviso” conclude Anselmi “sarebbe necessario verificare il reale costo annuo dell’elisoccorso e verificare quale effettivo risparmio porta al sistema sanitario regionale”.