Securpol, siglato accordo che scongiura gli esuberi

securpolDopo l’ipotesi di accordo, approvata dai lavoratori, si è concluso l’iter della vertenza Securpol con un accordo che prevede contratti di solidarietà difensivi e la mobilità incentivata, senza concedere deroghe al contratto nazionale.
Soddisfazione da parte della Filcams Livorno, soprattutto per l’accoglienza dei lavoratori “Tra i lavoratori è prevalso il senso di responsabilità – dice Giordano fioretti della Filcams CGIL Livorno – approvando l’ipotesi di accordo, i dipendenti Securpol hanno confermato fiducia nel nostro operato e hanno scongiurato 324 licenziamenti, di cui 30 sul territorio”.
Dal nazionale arrivano le osservazioni all’accordo e una nota esplicativa, scaricabile di seguito insieme ai verbali di accordo:
OSSERVAZIONI
L’accordo, pur paragonabile ad analoghe soluzioni concordate per fronteggiare situazioni di esubero, rappresenta sicuramente una novità nel settore e risente molto per le caratteristiche di questa azienda e del contesto in cui versa.
Il ricorso ad una forma di lavoro ad orario settimanale ridotto e flessibile (sia esso frutto del contratto di solidarietà o dell’adesione individuale al modello organizzativo) rappresenterà un esperimento sicuramente meritevole di verifica: la capacità organizzativa e gestionale nella programmazione dei servizi, il rispetto degli schemi di orario e la media stabilita, lo svolgimento della flessibilità, in rapporto ai carichi di lavoro ed alla loro ripartizione e la conseguente riduzione del lavoro straordinario, costituiranno elementi decisivi sui quali l’accordo prevede confronti a livello territoriale con le RSA e le Organizzazioni Sindacali.
La riduzione individuale dell’orario di lavoro fondata sul principio assoluto della volontarietà del lavoratore e sulla garanzia del ripristino automatico dell’orario pieno costituiscono un’opportunità che ciascun lavoratore dovrà valutare in relazione ai riflessi economici ed al tempo lavorabile: da un lato un contratto di solidarietà con 30 ore settimanali ed integrazione Inps; dall’altro, una prestazione a 37 ore (di cui 7/5/3 flessibili) con retribuzione corrispondente.
L’accordo prevede un ritorno generale di tutti i lavoratori alla situazione originaria: le scadenze del contratto di solidarietà e del modello organizzativo sono parificate al 30 settembre 2019. Non vi è, quindi, alcuna diversa conseguenza tra coloro che saranno inseriti nel contratto di solidarietà e altri che aderissero alla variazione contrattuale temporanea.
Peraltro, è chiaro che solo l’impegno serio e concreto della proprietà nel risanamento dell’azienda può consentire una prospettiva di tenuta occupazionale; l’esito della sperimentazione del modello organizzativo, a sua volta, potrà indicare l’efficacia della scelta oggi intrapresa.
Riteniamo, in conclusione, che l’accordo risponda all’esigenza di salvaguardare l’occupazione e di contenere quanto più possibile il sacrificio economico dei lavoratori coinvolti, anche con maggiore equità (estensione ed uniformità ticket). Occorrerà vigilare sull’applicazione e monitorare costantemente l’andamento aziendale e la sua evoluzione.

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