Galleria Fonti del Corallo, persi quasi 40 posti di lavoro in due mesi: “Lenta agonia, chiarezza sul futuro”. L’allarme di Filcams e Filctem

Galleria Fonti del Corallo, persi quasi 40 posti di lavoro in due mesi: “Lenta agonia, chiarezza sul futuro”. L’allarme di Filcams e Filctem

Una quarantina di posti di lavoro persi in due mesi. All’interno della galleria commerciale Fonti del Corallo di Livorno è come se fosse chiusa all’improvviso una piccola azienda. Tutto ciò nel silenzio più assordante. All’interno della struttura inizia a materializzarsi lo spettro di una “galleria fantasma” sempre più desolata. Stiamo assistendo a un progressivo stillicidio di posti di lavoro che non possiamo permetterci. Di recente è avvenuta la chiusura di Pimkie e la conseguente perdita di 4 posti di lavoro. Pochi giorni fa l’addio del self-service Camst: 15 i posti di lavoro spazzati via. A fine mese sarà Belmonte Camicie a alzare bandiera bianca (4 licenziamenti) mentre entro agosto chiuderanno Bata (6 lavoratori coinvolti) e Erboristerie d’Italia (4 addetti). In chiusura anche il negozio Motivi (3 lavoratori) e Malcom (3 addetti). Stiamo parlando di tutte persone esperte, molte di queste operative all’interno del centro commerciale già dal 2003. Purtroppo non finirà qui. Entro fine anno chiuderanno probabilmente altri negozi e di conseguenza altri lavoratori perderanno il posto. Livorno non può permettersi questa lenta e silenziosa emorragia occupazionale: serve un freno, bisogna salvaguardare gli addetti che perdono il posto. Dobbiamo iniziare a considerare l’insieme di tutti i negozi della galleria commerciale come un unico polo produttivo. E poi serve grande chiarezza sul futuro della struttura e sugli investimenti in programma. Accendiamo i riflettori sulla questione, la città deve difendere il lavoro. Ognuno si prenda le proprie responsabilità e faccia la propria parte per cercare di salvaguardare questi lavoratori.

Segreteria provinciale Filcams
Segreteria provinciale Filctem

 

Gli articoli de Il Tirreno, Il Telegrafo, LivornoPress e Pisorno.it

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