Jindal, pressing sul Mise. Fiom-Cgil: “Vogliamo esser convocati al tavolo. Grave il non averci invitato”

Jindal, pressing sul Mise. Fiom-Cgil: “Vogliamo esser convocati al tavolo. Grave il non averci invitato”

L’incontro al Mise per la modifica dell’Accordo di programma doveva tenersi oggi ma è slittato al prossimo 25 giugno. La Fiom insieme alle altre sigle sindacali chiede con forza di poter partecipare al tavolo: “E’ una mancanza di attenzione inaccettabile e un errore grave il non averci invitato”. 

Di seguito il comunicato congiunto diramato ieri sera (in foto l’articolo di oggi su Il Telegrafo Livorno).

“Si sarebbe dovuta tenere domani a Roma presso il Mise il previsto incontro del Comitato Esecutivo per apportare modifiche all’Accordo di Programma. L’incontro – abbiamo appreso in serata – è invece stato rinviato al 25 mattina. Non sono note le ragioni del rinvio, ma a oggi le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm a tutti i livelli non hanno ricevuto, nonostante le molteplici sollecitazioni, alcun invito a partecipare a tale incontro.

E se da una parte si registra la presenza dei rappresentanti aziendali in un organismo in cui non è previsto che vi siano soggetti diversi dei firmatari dell’accordo di programma, si comprende la loro presenza a preciso presidio dei loro interessi ma non si comprende perché ancora oggi non si accolga la richiesta della presenza delle organizzazioni sindacali a presidio dell’interesse dell’occupazione diretta indiretta di questo territorio. Per le organizzazioni sindacali questa è almeno una mancanza di attenzione inaccettabile e un errore grave.

Da quello che comprendiamo la variazione all’AdP riguarderà elementi economicamente rilevanti e temporalmente impegnativi per questo territorio, e non come si cerca di derubricare, una semplice variazione al dispositivo dell’art. 252 bis Codice dell’ambiente. Basti pensare alle concessioni pluriennali per il porto e gli ingenti incentivi derivanti dalla efficienza energetica “certificati bianchi”.

Sarebbe un fatto gravissimo se nell’accordo di programma le istituzioni al pari di ciò che è stato fatto in altri territori non assumessero e pretendessero in maniera chiara e inequivocabile un impegno sulla risoluzione complessiva occupazionale di questo territorio a fine del percorso di investimenti. Così come riteniamo debba essere chiaro il piano presentato allegato all’accordo di programma che scandisca con certezza gli impegni che l’azienda a fronte delle disponibilità economiche importanti e delle disponibilità concessionarie rilevanti si prende con questo territorio. Come ovvio ciascuno si assume le responsabilità di fronte al territorio intero”.

Fiom, Fim e Uilm territoriali

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