Legalità: Dalla tavola rotonda della Flai “Proseguire percorso per combattere lo sfruttamento”

flaiAgricoltura nella provincia di Livorno vuol dire eccellenza: olio, vino, melone, carciofo, dal vitivinicolo all’ortofrutta sono tanti i prodotti riconosciuti a livello mondiale. Ma, in questi anni di forte crisi economica, si stanno riscontrando sempre più fenomeni di sfruttamento della manodopera irregolare e non, extracomunitaria ma anche italiana. Di questo, ma anche di tanti altri approfondimenti legati al tema della legalità, e del caporalato si è discusso lo scorso giovedì 14 luglio, nel corso di una tavola rotonda promossa dalla Flai Cgil all’interno del Meeting Internazionale Antirazzista a Cecina Mare del titolo ”Caporalato: dal contrasto all’illegalità alle buone pratiche sociali” e nell’ambito dell’iniziativa Flai Cgil “Ci mettiamo le tende”. Ospiti della serata, oltre a Michele Rossi e Damiano Marrano per la Flai, e Serenella Pallecchi di Arci Toscana anche Marta Cappelli Responsabile del nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, Massimo Carlotti per Lega Coop e Coop Terre Dell’Etruria, Cinzia Pagni per Cia, Calogero Parisi presidente della coop “Lavoro e non solo” e Francesco Gazzetti per la Regione Toscana che hanno portato il loro importante contributo in termini di approfondimento e testimonianza. “La serata ha confermato la volontà di proseguire questo cammino verso la legalità insieme” ha commentato Michele Rossi “Siamo consapevoli che quello dello sfruttamento è un problema da tenere in considerazione e non intendiamo abbassare la guardia” e ricorda ” è nata, già da tempo, l’idea di creare un protocollo d’intesa per la legalità, in seguito anche all’iniziativa pubblica “Legalità e caporalato” tenutasi a Castagneto Carducci alla presenza del segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Abbiamo pensato a un protocollo tra istituzioni, aziende, organizzazioni sindacali e datoriali, che valorizzi tutte le aziende virtuose a dispetto di quelle che non rispettano i contratti collettivi nazionali e i diritti dell’essere umano. Vorremmo creare un “marchio etico”, che garantisca i diritti dei lavoratori ma anche la qualità del prodotto finale per i consumatori. Il lavoratore deve essere visto non solo come un costo, ma come una risorsa, un valore aggiunto di professionalità ed esperienza in grado di creare prodotti di altissima qualità. E in una provincia virtuosa come la nostra, con l’aiuto di tutti credo non sia difficile iniziare a emarginare l’illegalità che sta nascendo” e conclude togliendosi un sassolino dalla scarpa ” I rappresentati delle ammnistrazioni comunali ancora una volta non erano presenti all’iniziativa: forse non sono sensibili al problema?”

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