Servizi Socio Sanitari: I pensionati denunciano un ritardo inaccettabile

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 Un ritardo inaccettabile nella riorganizzazione dei servizi socio sanitari: è questo che ancora una volta i sindacati dei pensionati denunciano a gran voce. ” Il 28 dicembre del 2012 la Regione Toscana ha approvato la delibera 1235 dal nome “Piano operativo per il riordino del sistema sanitario regionale che prevedeva un investimento di 20 milioni di euro 13 dei quali da destinare ai processi riorganizzativi del territorio. La delibera si basava su due aspetti fondamentali: la messa in rete dei presidi ospedalieri in area vasta e la riorganizzazione dei servizi socio sanitari del territorio.  Ad oggi nella nostra provincia dobbiamo registrare un ritardo inaccettabile nella sua attuazione” commentano le segreterie Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. “Nel 2014 le organizzazioni sindacali misero per scritto alcune considerazioni sul documento di programmazione dell’ASL 6 evidenziando che, quanto si  affermava sul documento, in merito alle mancate risorse per la realizzazione delle Case della Salute, per la medicina di iniziativa e i posti aggiuntivi di cure intermedie e l’abbattimento delle liste di attesa, era molto preoccupante. Avevamo perciò definito con la Regione Toscana ulteriori finanziamenti finalizzati ai servizi territoriali, risorse che dovevano essere utilizzate per migliorare l’assistenza ai cittadini. Anche L’ASL 6 ha beneficiato di questi finanziamenti ma la situazione non è sostanzialmente cambiata: Le liste di attesa nel complesso non migliorano, odontoiatria non ha ampliato i servizi soprattutto per le fasce deboli della popolazione, la medicina di iniziativa stenta a decollare e i posti letto per le cure intermedie non sono sufficienti” e ancora ” A fronte di questa situazione il 3 maggio 2016 la Giunta Regionale Toscana ha deliberato la modifica della destinazione quote contributi finalizzati provenienti dal Fondo Sanitario Indistinto assegnate fino al 31/12/2015 e non ancora utilizzati. Con questo atto si viene a scoprire che nelle ASL della Toscana non sono state spese, in questi anni, ingenti risorse messe a disposizione per servizi importanti rivolti ai cittadini: oltre 5 milioni svincolati per la non autosufficienza, 2,7 milioni per le Case della salute, oltre 2,2 milioni per la odontoiatria, quasi 900 mila euro svincolati per i progetti relativi all’abbattimento delle liste di attesa. E ancora, risorse svincolate per la prevenzione e la cura delle dipendenze, per le cure intermedie, per la sanità d’iniziativa, per il codice rosa, per l’abbattimento delle liste di attesa per i trapianti, per un totale di 47 milioni di euro che sono stati destinati al ripiano del disavanzo farmaceutico. Per la ex ASL 6 della provincia di  Livorno le risorse non spese ammontano a circa 3 milioni e 500 mila euro ” e concludono “Che cosa ha fatto la Regione Toscana in questi anni per verificare se quelle risorse venivano utilizzate anche a fronte delle ripetute denunce da noi fatte? E i Sindaci della nostra provincia cosa hanno da dire in proposito? La domanda che ci facciamo è se la Giunta regionale avverte che la sanità pubblica anche nella nostra regione è entrata in un processo irreversibile di crisi che viene sempre più percepito dai cittadini come una volontà  strisciante di privatizzazione selvaggia. E la domanda che poniamo è, ma i  finanziamenti previsti e non spesi per le Case della Salute  nella nostra provincia  sono ancora disponibili? Il dubbio che cominciamo ad avere e che quanto accaduto non sia solo il frutto di una cattiva amministrazione ma di una scelta consapevole”.

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