Flc: valori per passione

patrizia villa flc Si è concluso ieri  il 2°Congresso della Flc Provincia di Livorno

FLC: VALORI PER PASSIONE.

Patrizia Villa è stata riconfermata segretaria all’unanimità.

“Adesso è più forte che mai la volontà di unirsi, con scopo di fronteggiare insieme una valanga dannosa e miope che sta colpendo la scuola pubblica”

Ad aprire i lavori del 2°congresso Flc la segretaria Patrizia Villa che ha analizzato l’attuale situazione di crisi della scuola pubblica ed in particolare i tagli che sono stati fatti alle scuole della nostra provincia.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia il panorama è rimasto inalterato, la riforma non ha cioè colpito i 355 organici di questo grado di istruzione; per la scuola primaria si è registrato invece un calo di 27 posti (da 1071 dell’as 08/09 a 1044 dell’as 09/10) , ben 51 sono stati invece i posti tagliati alle scuole di primo grado (da 698 a 647) e 20 quelli alle scuole di 2° grado (da 1177 a 1157). A questi si aggiungono i tagli al personale Ata: 13 posti in meno per gli assistenti amministrativi, 12 per gli assistenti tecnici e ben 45 per i collaboratori scolastici. Un panorama piuttosto preoccupante.

Flc guarda però al futuro, con un numero di iscritti sempre in crescita (circa 1600) tra cui insegnanti, e personale Ata.

“Spero che dal congresso esca un sindacato forte e unitario e che faccia attenzione ai luoghi di consulenza in tutta la provincia e che abbia la forza di discutere anche quandi i tempi non lo consiglierebbero” spiega nella relazione di apertura del congresso Patrizia Villa “L’obiettivo per i prossimi anni è quello di far crescere nuove culture e nuove stategie, un mondo globale non può vivere in spazi ristretti e politiche che guardano indietro, deve cercare il futuro, scoprire i segni del cambiamento e stare dentro alle correnti dinamicamente, confrontandoci con la realtà e con i lavoratori e le lavoratrici”.

Flc sottolinea l’importanza dello sciopero generale del 12 marzo “Credo che sarà una grande occasione per dare un segnale forte al governo”conclude Patrizia Villa “per mostrare il nostro parere sulle sue politiche in generale e sulla scuola, l’università e la ricerca in particolare”.

Ecco il testo integrale del DOCUMENTO POLITICO

I delegati del congresso provinciale dei lavoratori della conoscenza innanzitutto rilevano l’inadeguatezza e la miopia dei provvedimenti legislativi presi nei confronti della scuola, della ricerca, dell’università e dell’AFAM dall’attuale governo di destra.

Il populismo, il tentativo di creare un modello politico senza contrappesi e senza controllo sembrano oggi essere il pericolo maggiore che corre la democrazia italiana.

Rispetto ad una crisi economica che ha travolto il paese, che ha determinato disoccupazione di massa, sembra quasi che l’interesse personale del Presidente del Consiglio sia la vera unica priorità, tanto che in pochi mesi di governo sono state presentate decine di leggi ad personam, che hanno bloccato l’attività parlamentare.

Il “berlusconismo” purtroppo ha coinvolto nel tempo un numero sempre maggiore di persone, attratte da un mondo virtuale, che poco ha a che fare con  la realtà. Bisogna riconoscere all’avversario la capacità di propaganda delle cose non fatte, delle controriforme, dei provvedimenti mirati a proteggere gli interessi del presidente del consiglio spacciati come provvedimenti di carattere generale. Di contro la crisi economica che sta attraversando il paese, il progressivo aumento della disoccupazione, l’impoverimento di fasce di popolazione sempre più vaste anche tra il cosiddetto ceto medio sono il dato reale dei risultati dell’azione di governo.

Particolarmente grave è l’atteggiamento governativo nei confronti dell’immigrazione vista esclusivamente come un pericolo e non come una vera opportunità. Le nostre industrie del nord, l’agricoltura dell’intero paese, la cura e l’assistenza agli anziani esistono anche grazie al lavoro degli extracomunitari, che oramai rappresentano il 10% del PIL nazionale.

Sul piano sociale invece di affrontare il dramma dei giovani che non trovano lavoro, degli operai ridotti in cassa integrazione o al licenziamento, il governo ha visto bene di lavorare per distruggere l’unità sindacale. Bisogna purtroppo dire che su molti temi, fra cui il nuovo modello di contrattazione le altri sigle confederali si sono prestate volentieri a questo gioco.

La CGIL appare oggi essere l’unico baluardo alla deriva in cui l’Italia sta andando. Il nostro contatto con il mondo del lavoro, la nostra capacità di tenere insieme anime diverse della sinistra hanno fin qui permesso di contrastare l’azione distruttiva dei diritti che questo governo ha nel suo DNA.

Il valore della laicità diventa centrale e elemento chiave delle nostre scelte politiche.

Il Congresso esprime chiara opposizione a tutte le guerre ed alla privatizzazione delle acque e si dichiara favorevole alla scelta di protezione del Pianeta, attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili e contro il nucleare.

Dobbiamo aumentare la capacità di parlare con i lavoratori, di sapere ascoltare le loro esigenze, di trasformare in azione sindacale e politica il disagio ed il malessere del lavoro dipendente.

Nella scuola il ministro Gelmini ha preso provvedimenti che annullano di un sol colpo decenni di serio lavoro innovativo: la scuola elementare ha perso la sua peculiarità invidiata dal resto d’Europa,  decenni di sperimentazioni sono stati fatti morire in nome di tagli, fatti passare per riforme. I collaboratori scolastici sono tornati bidelli, oltretutto in estinzione. Nel giro di un solo anno si sono persi più di ottantamila posti di lavoro, informazione che non appare sulle pagine dei giornali forse perché parcellizzati in tutte le scuole ed istituti italiani. Se è vero che nessun insegnante di ruolo sarà licenziato, è altrettanto vero che decine di migliaia di giovani insegnanti precari spesso da numerosi anni non hanno più la garanzia di poter essere utilizzati frustrando la loro legittima aspettativa di vita.

Nel mondo della ricerca i finanziamenti già ridotti al lumicino sono stati ulteriormente falcidiati, ponendo il nostro paese in coda al mondo industriale e non solo.

Non si comprende da parte del governo che un paese come il nostro, privo di materie prime, può competere in un mondo globalizzato solamente attraverso le intelligenze e le conoscenze che siamo capaci di trasmettere alle nuove generazioni.

Le misure negative prese ledono gli interessi delle nuove generazioni, che si vedono privare del loro diritto fondamentale ad essere preparati alla vita e al futuro, in particolare dei soggetti più deboli che hanno visto ridursi la presenza del sostegno necessario per avere le stesse opportunità degli altri.

Si capisce come un Presidente del Consiglio proprietario delle reti Fininvest voglia vedere negli uomini solamente dei consumatori, ma si capisce anche come un sindacato come il nostro veda nella scuola pubblica un modello attraverso il quale far crescere un cittadino pensante e consapevole.

La battaglia che si gioca oggi ha in palio un’altissima posta. Da una parte si cerca di creare un’Italia incapace di leggere la realtà, che crede alle bugie mediatiche, che è capace solamente di vedere e apprezzare in modo acritico quello che viene loro proposto.  Dall’altra invece ricreare un’Italia i cui abitanti siano consapevoli delle difficoltà da affrontare e  capaci di esprimere solidarietà, vicinanza di affetti, comunanza di idee sul proprio futuro.

Si invitano quindi i nuovi organismi dirigenti a proseguire nella battaglia contro le misure governative ed a proporre iniziative che siano di lotta, ma anche propositive di nuove modalità da accompagnare agli scioperi ed alle manifestazioni.

Il Paese ha bisogno di una scuola pubblica, statale, laica e accogliente capace   di far superare ai giovani le differenze e aprire una reale prospettiva per il loro futuro.

Lo sciopero generale del 12 marzo sarà una scadenza fondamentale per ribadire la nostra chiara opposizione alle politiche sul lavoro da parte della classe dirigente del nostro paese.

Livorno, 15 febbraio 2010

Delegati  2° Congresso FLC CGIL

Ecco i nomi del direttivo Flc provinciale:

Per il documento 1:

Paolo Michelotti
Giovanna Tobia
Lucia Farro
Marco Marmeggi
Giuseppe Nicolosi
Mariella Sola
Simona Sabbioni
Patrizia Villa
Arduino Gottardo
Cinzia Ulivari
Alessandra Bachechi
Andrea Boninti
Licia Mataresi
Falleni Paolo
Gino Saviozzi
Roberto Mercanti
Giovanna Tramontano
Cinzia Tucci
Luca Papini
Vittorina Cervetti
Grazia Rocchi
Riccardo Simi
Paolo Bachi
Claudia Podestà
Dianora Mori
Adolfo Carrari

Chiara Capanni

Paola Spinelli

Franco Bertoli

Elisa De Vitto

Rosetta Placido

Susanna Filoni

Per il documento 2:

Anna Della Ragione

Roberta Baiano

Fiorigia Beverelli

Rossana Fatighenti

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