Rosignano. Lavoratori delle impese appaltatrici discriminati. “Non ci sono lavoratori di serie B”

Spiaggia chimica - Rosignano Solvay - Chemical BeachAllontanamento dallo stabilimento alla terza infrazione alle regole in materia di sicurezza e incentivi economici ai lavoratori che segnalano comportamenti di colleghi che non sono in linea con i precetti indicati dal progetto Life saving rules: queste le motivazioni che hanno spinto la Fiom Cgil provincia di Livorno a denunciare: “L’azienda sta cercando di creare una frattura tra i lavoratori esterni e quelli interni. Non ci sono lavoratori di serie a di serie b” spiegano David Romagnani per Fiom ed il coordinamento delle ditte metalmeccaniche del parco industriale. “Quello del Life Saving rules è un sistema positivissimo adottato per contenere gli incidenti sul lavoro e garantire maggiore sicurezza, un modello che se applicato riduce sensibilmente infortuni e morti bianche. Quello che contestiamo è solo il modo in cui vengono applicate le sanzioni» infatti, ad una lettura, la distinzione tra personale Solvay e quello esterno è netta “Per la prima e la seconda infrazione le conseguenze sono quasi uguali, ma alla terza il trattamento cambia” spiegano “Per il dipendente Solvay è previsto un richiamo formativo, colloquio con il direttore e applicazione del contratto nazionale, che prevede un ventaglio molto ampio di sanzioni fino a un massimo di tre giorni di allontamento dal posto di lavoro. Invece, se la terza infrazione in materia di sicurezza è fatta da un dipendente di ditte esterne è previsto un richiamo formativo e allontanamento dallo stabilimento, con ritiro del badge. Di fatto si toglie il lavoro al dipendente, se la ditta appaltatrice non ha altri cantieri dove inviarlo” e tuonano “Non esistono lavoratori di serie a e di serie b. Esiste un contratto nazionale e uno Statuto dei lavoratori, e quelli vanno applicati per tutti!”.

Un altro punto inaccettabile: “Solvay intende dividere i suoi dipendenti i tre gruppi in competitione tra loro” prosegue Romagnani “che dovrebbero segnalare problemi degli impianti ma anche il corretto uso dei dispositivi di sicurezza. Ci risulta che ogni segnalazione varrebbe un punto e, al termine del periodo, il lavoratore che ha segnalato più infrazioni riceverebbe 500 euro. Non solo, i premi decadrebbero se nel gruppo si verificasse un infortunio con allontanamento dallo stabilimento. È evidente che da una parte i lavoratori Solvay sarebbero incentivati a fare le segnalazioni, e dall’altra a non segnalare infortuni, anche gravi, nel loro gruppo. Perché il rischio è quello di perdere i soldi del premio».

Proprio su questo punto ad intervenire è anche Fabrizio Musto Coordinatore Cgil della Bassa Val di Cecina: “Dare un premio a chi segnala infrazioni di colleghi è inaccettabile. E’ necessario aprire velocemente una discussione su questo tema, una piattaforma che coinvolga tutte le imprese attive dentro lo stabilimento, è importante continuare a discutere sui metodi di prevenzione degli infortuni coinvolgendo tutti i lavoratori del parco industriale. Da anni chiediamo il riconoscimento del coordinamento Rls (responsabili lavoratori per la sicurezza) a tutte le realtà che operano dentro Solvay. Questo coordinamento dovrebbe garantire incontri congiunti. Sui temi della sicurezza applicare pesi e misure diversi non è la strada giusta, premiare chi denuncia non va bene. Sarebbe meglio investire quei soldi in miglioramenti organizzativi e di sicurezza”.  E ancora Stefano Santini, responsabile sicurezza della Filctem Cgil “È un clima repressivo, invece dobbiamo tornare al dialogo. Esprimo la mia contrarietà a monetizzare la sicurezza sotto qualsiasi forma e ribadisco che in temi delicati ed importanti come la sicurezza serva la massima condivisione ed un coordinamento Rls riconosciuto da tutte le aziende è indispensabile per avviare questo tipo di percorso”.

 

 

 

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