UniCoop Tirreno, riparte la trattativa. Appuntamento l’8 febbraio

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Il punto delle segreterie nazionali

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In occasione dell’incontro tenutosi lo scorso 1 febbraio 2017 fra la direzione di Unicoop Tirreno e  Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs, i rappresentanti dell’impresa cooperativa, in risposta alle sollecitazioni variamente proposte dalla delegazione sindacale, hanno sostanzialmente aperto a un confronto di merito afferente:

1) la rinegoziazione del contratto integrativo aziendale, abbandonando l’intenzione precedentemente manifestata di procedere ad una revoca dello stesso, soprattutto relativamente agli istituti a contenuto economico diversi da quelli considerabili diritti quesiti;

2) la verifica, sulla scorta di dati gestionali precisi, che la nostra controparte si è impegnata a sottoporre alle organizzazioni sindacali già in occasione del prossimo incontro, dei punti vendita ricompresi nella lista dei negozi da chiudere e in quella dei punti vendita da cedere a terzi, al fine di operare una valutazione oggettiva su dati economici di fatto e non mero frutto di determinazioni unilaterali aziendali;

3) la quantificazione dell’eccedenza in termini orari esistente in ambito aziendale rispetto al fabbisogno per la saturazione del servizio, a seguito della predetta verifica sui negozi connotati da un andamento gestionale ritenuto irrecuperabile;

4) il ricorso all’ammortizzatore sociale conservativo che garantisca il periodo più lungo fra quelli previsti dall’ordinamento e potenzialmente attivabili per le causali sulle quali le parti concorderanno.

Inoltre la direzione di Unicoop Tirreno ha manifestato la propria disponibilità a condividere con le organizzazioni sindacali  un protocollo relativo alle “regole d’ingaggio” da applicare  ai lavoratori in servizio presso i punti vendita oggetto di eventuali cessioni, al fine di garantire loro un trattamento economico-normativo non penalizzante, nonché la possibilità di verificare con le organizzazioni sindacali il grado di affidabilità dei potenziali acquirenti; queste disponibilità, che si porrebbero in aggiunta alle previsioni civilistiche in tema di cessione di ramo d’azienda, per quanto da valutare nella sua reale portata, appaiono in netta controtendenza rispetto ad un recente passato connotato da approssimazione e disinvoltura nella scelta di partner commerciali rivelatisi al di sotto degli standard minimi di serietà che un’impresa cooperativa dovrebbe pretendere  (si pensi al tragico esempio dei negozi conferiti nelle province di Latina e Frosinone) da imprenditori che opereranno con lavoratrici e lavoratori formati e strutturati professionalmente alle sue dipendenze e nei confronti dei quali non dovrebbe sentirsi definitivamente del tutto “disimpegnata”.
Le organizzazioni sindacali, che hanno proposto di proseguire il confronto nelle giornate del 7 (poi slittato all’8 Ndr) e 14 febbraio a Roma, hanno sospeso (e non revocato) lo sciopero previsto per il 3 febbraio, riservandosi di programmarlo nuovamente qualora il prosieguo del negoziato non facesse registrare avanzamenti apprezzabili in termini di salvaguardia occupazionale.

Le segreterie nazionali Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs

Il commento della Filcams CGIL Livorno

Trattativa UniCoop1fe17

Pieralba Fraddanni, segretaria generale, dopo il tavolo ha commentato “E’ stata una lunga trattativa. Grazie alla proclamazione della giornata di mobilitazione e della partecipazione alle assemblee di tanti lavoratori e lavoratrici, l’azienda ha fatto delle aperture sui temi che i sindacati confederali di categoria hanno posto al tavolo: chiusure, cessioni, esuberi, dirigenza, integrativo. A fronte del proseguimento del confronto, in attesa di verificare le aperture sui tavoli già calendarizzati, abbiamo deciso di sospendere lo sciopero, che non è revocato, pertanto permane lo stato di agitazione.

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