🔴 CORONAVIRUS, LE ISTITUZIONI DEVONO ASSOLUTAMENTE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI LAVORATORI POSTALI E DEI CITTADINI.

🔴 CORONAVIRUS, LE ISTITUZIONI DEVONO ASSOLUTAMENTE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI LAVORATORI POSTALI E DEI CITTADINI.

Comunicato congiunto segreterie provinciali Slc-Cgil, Slp-Cisl e Uilposte

Apprendiamo che a Bergamo sono deceduti due colleghi a causa del Covid-19, un portalettere ed uno sportellista, due eroi che in quel contesto, dove i contagi sono migliaia, con grande senso del dovere hanno continuato a lavorare.
Alle loro famiglie vanno le condoglianze dell’SLP Cisl Livorno, SLC Cgil Livorno e UIL poste Livorno.

Sono giorni che lottiamo per lavorare in sicurezza, affinchè non venga messa a rischio né la vita dei nostri colleghi, né quella dei cittadini che entrano nei nostri uffici o entrano in contatto con i nostri portalettere.
Le istituzioni ci chiedono senso di responsabilità e noi ne abbiamo da vendere, ci dicono di fornire un servizio che sembra necessario e imprescindibile e noi lo forniamo.

Noi facciamo il nostro dovere, “ diteci quali sono i servizi essenziali, quelli che hanno carattere di urgenza, quelli che devono giustificare le file e gli assembramenti fuori degli uffici e che mettono lavoratori e cittadini a rischio di contagio -chiede il Segretario Provinciale dell ‘SLP Cisl Livorno Rosaria Stefani, diteci cosa deve recapitare il portalettere che giustifichi la sua vita – prosegue Stefani – diteci voi sindaci, voi governanti, se tutto questo giustifica mettere a rischio l’incolumità delle persone – conclude Rosaria Stefani.

Solo lavori sicuri chiede il Segretario Gen. della SLC Cgil Graziano Benedetti – commentando la pessima notizia della morte dei due lavoratori, che hanno pagato con la vita il loro impegno. Si deve lavorare solo se le norme vengono rispettate e se si garantisce la sicurezza delle persone che lavorano in Poste Italiane, occorre che l’Azienda Poste Italiane si assuma le sue responsabilità di valutare quali sono le priorità dei servizi minimi, cosa è essenziale e cosa si può rinviare magari con una chiusura di 15 giorni, ricordando che la salute viene prima del profitto.
Il segr. della Uil Poste Richichi Lorenzo aggiunge – i casi postali di contagio sono in aumento, laddove dove ci sono casi conclamati gli uffici vanno chiusi e utilizzata la quarantena – non si deve esporre nessuno a rischio contagio – vedi Volterra.

E’ ORA DI FERMARSI è ora di pensare alla salute dei lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane.

Vogliamo tutelare la salute dei lavoratori, vogliamo che gli ambienti di lavoro vengano sanificati e dotati di tutto ciò che serve per evitare contagi, questo virus è un mostriciattolo che corre veloce, va arginato.
Il Governo ha chiesto a Poste di garantire sull’intero territorio nazionale il presidio, ma tale funzione non può essere esercitata a discapito dell’incolumità fisica dei nostri portalettere, dei nostri sportellisti e responsabili di ufficio che in questo momento assicurano la propria operatività assolvendo un obbligo di legge.
Ringraziamolo ogni tanto questo esercito di laboriose formiche, non sono invisibili, sono eroici e soprattutto non sono “AVATAR”, ma uomini e donne in carne ed ossa.

Potenziare in tempi rapidi i meccanismi di difesa a tutela dei lavoratori e dei clienti, facciamolo presto e bene.

Le segreterie Provinciali
SLP Cisl Rosaria Stefani
SLC Cgil Graziano Benedetti
UILposte Richichi Lorenzo

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