“JSW CHIEDA L’INTERVENTO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI”. LA NOTA CONGIUNTA DELLE SEGRETERIE FIM, FIOM E UILM

“JSW CHIEDA L’INTERVENTO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI”. LA NOTA CONGIUNTA DELLE SEGRETERIE FIM, FIOM E UILM

Nel pieno della pandemia causata dal covid-19, Fim Fiom e Uilm hanno lavorato per mettere a punto protocolli che consentano la ripresa delle attività con il massimo della sicurezza possibile degli operatori, smart-working, distanziamenti e decongestionamenti ai turni, alle mense, agli spogliatoi, così come sanificazione e dpi personali.

Tra il 4 e il 6 maggio il Polo siderurgico di Piombino (Liberty, Tenaris, GSI, JSW e Piombino Logistics) ha ripreso le attività con gli ordini a suo tempo sospesi e nei primi giorni della passata settimana molti impianti sono tornati a produrre e tanti lavoratori sono rientrati sui reparti.

A 10 giorni di distanza è sicuramente prematuro fare bilanci, ma è stato un tempo utile per verificare che quanto è stato concordato fosse applicato. Ad oggi – salvo alcune criticità di ripartenza – le organizzazioni funzionano e sarà essenziale il continuo controllo e aggiornamento delle pratiche operative, ne sono un esempio le riunioni settimanali di verifica in Tenaris, così come gli aggiornamenti delle linee guida, l’ultimo in ordine temporale quello al protocollo JSW di ieri sul dettaglio delle sanificazioni.

Se questa emergenza ha “sospeso tutto”, tempo, vite, economia ed ha sicuramente assorbito l’attenzione di tutti, adesso è il momento di tornare a volgere lo sguardo alla prospettiva nelle difficoltà contingenti. Le misure che il Governo si appresta a varare, con una nuova vocazione di intervento e partecipazione nazionale ora consentita dall’emergenza, rappresenta una opportunità che le imprese, JSW in primis, devono cogliere.

La Cassa Depositi e Prestiti che sarà autorizzata a costituire per le Grandi Imprese un “Patrimonio Destinato” con lo scopo di mettere in campo interventi e operazioni di sostegno e rilancio del sistema economico-produttivo italiano, in particolare di imprese con fatturato annuo superiore ai 50 milioni, rappresenta per la futura acciaieria di Piombino un’occasione importante per il rilancio dello stabilimento.

Il gruppo indiano, proprietario dal 2018 dello stabilimento ex Lucchini (secondo polo siderurgico dopo l’Ilva di Taranto), al netto degli effetti della pandemia ha accumulato perdite per oltre 40 milioni e se tra le cause c’è stata l’evidente crisi del mercato dell’acciaio, le difficoltà a riconquistare il mercato, il costo elevato dell’energia… sicuramente l’elemento più rilevante è l’assenza di un’area fusoria, che costringe l’azienda a dipendere totalmente da forniture esterne, con tempi e costi non sempre controllabili, anche per quelle forniture strategiche per l’infrastrutturazione del nostro Paese costituito dalla produzione, unica in Italia, delle rotaie da 108 metri, che potrebbero arrivare, con gli investimenti opportuni, temprate e di 120 metri.

Gli effetti di questa emergenza sanitaria rischiano di amplificare a dismisura le difficoltà fin qui registrate nel rilancio siderurgico di Piombino. Ora più che mai – forse ancor più del 2016 quando lo chiedevamo per le incapacità imprenditoriali di Cevital – si impone una scelta ed una opportunità di interesse nazionale e di politica industriale, partendo dal dare le risposte istituzionali al gruppo JSW alla base della richiesta di proroga di 4 mesi, ormai trascorsi, condizione preliminare agli investimenti sull’area fusoria. Così come serve che l’azienda colga l’opportunità e richieda l’intervento di Cassa depositi e Prestiti per il rilancio siderurgico di Piombino.

Riteniamo che serva quanto prima riconvocare il tavolo istituzionale per affrontare la vertenza Piombino, alla luce anche delle nuove disposizioni previste dal nuovo Decreto, con i massimi vertici aziendali ed istituzionali.

Segreterie Fim Fiom Uilm

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