Viva il futuro, viva il lavoro, viva la Cgil

27 novDi fronte una Piazza gremitissima di lavoratrici e lavoratori, pensionati e studenti, migranti e precari il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha concluso oggi la grande manifestazione nazionale proclamata dalla Confederazione per chiedere il cambio radicale dell’agenda politica del paese, che passa ponendo al centro il futuro dei giovani e del lavoro, prima di tutto con un piano straordinario del lavoro. Un lungo intervento, quello della leader della CGIL, nel corso del quale ha toccato molti temi attuali del nostro Paese.

Precari: Camusso, da oggi 57 giorni per impugnare il licenziamento “Il futuro è dei giovani e del lavoro. E’ questo il nostro faro, il modo per stare meglio. Qui oggi c’è il paese vero e da qui voglio partire con un impegno: ognuno di noi deve dire ai precari che noi non vogliamo che essi diventino le vittime di una legge ingiusta come il collegato lavoro. Da oggi sono 57 i giorni in cui decidere di chiedere giustizia”. Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, ha cominciato a parlare sul palco di San Giovanni poco prima delle 13. L’attacco immediato al collegato al lavoro del governo e un invito a tutta la CGIL a non abbandonare nessuno. “Siamo in grado di contrastare anche questa iniziativa”. E poi un appello a tutti quelli che stanno cercando lavoro a non firmare la clausola compromissoria per l’arbitrato. “Siamo con loro, li accompagneremo. Non lasciamo solo nessuno. Il futuro si costruisce così.”.

Università: Camusso, il ministro Gelmini ritiri la riforma.Susanna Camusso ha attaccato poi la ministra Gelmini che si è meravigliata di vedere in piazza studenti insieme ai pensionati, senza capire che cos’è la società italiana. Ma per tornare a cambiare è necessario tornare a dire che il lavoro deve essere rispettato. “Non ci può essere mai alternativa tra lavoro e diritti”. Forse con i libri non si mangia, ma si diventa persone informate.”Noi nelle caverne non ci vogliamo tornare”. Basta scaricare tutti i costi della crisi sui lavoratori. Il vero obiettivo è ridurre la disuguaglianza per evitare proprio che si crei sui giovani un grande debito. Il segretario generale ha spiegato poi che è assurdo contrapporre i giovani ai pensionati che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. “Siamo in un paese – ha spiegato Susanna Camusso – che fa lavorare di più e lascia la gente fuori dai cancelli delle fabbriche.”. Ma attenzione: nessun paese si può permettere di lasciare migliaia di persone in mano all’assistenza sociale. La ministra Gelmini non faccia appelli su youtube: ritiri il disegno di legge e vada in parlamento per aprire un confronto vero. Anche l’obbligo a 15 anni e la riduzione del tempo scuola è uno dei tanti esempi del regresso in corso. “Quando si nega la scuola,si nega il futuro anche ai figli dei migranti. Sono nati qui e qui dovranno decidere della loro vita. Una scuola pubblica, nazionale e laica.Una scuola che unifichi il paese”. La ministra non autorizzata a finanziare la scuola privata. E’ la ministra che sta con i baroni, non gli studenti che protestano.

Sud: Camusso, infrastrutture, incentivi e legalità. Sull’incontro a palazzo Chigi sul Mezzogiorno Susanna Camusso ha detto che la CGIL è abituata alle promesse. Tre sono invece le priorità che chiede il sindacato: collegare il sud alle infrastrutture del nord (una scelta prioritaria rispetto al Ponte sullo stretto), subito incentivi per assumere i giovani del sud (basta con la migrazione dei giovani meridionali).Ma soprattutto ci vuole legalità. Non serve usare l’esercito facendo finta di controllare il territorio. E’ necessario prima di tutto controllare gli appalti. Legalità è cominciare a sconfiggere la corruzione. L’unico modo per fare investimenti al sud è quello di ristabilire le regole. Ma soprattutto è necessario combattere il caporalato e lo schiavismo che è tornato.

Immigrati: Camusso, permesso di soggiorno per quelli che perdono il posto di lavoro. Agli immigrati si deve dare il permesso di soggiorno. Soprattutto per quelli che rischiano di perdere anche il lavoro. Non si dica che l’Italia è un paese di clandestini.Sono le leggi che li stanno rendendo tali.

FIAT: Camusso, presenti il piano industriale per l’Italia. Il governo deve decidersi e trovare una politica industriale. La FIAT ancora non ci ha spiegato il suo piano industriale. “Noi vogliamo saperlo perché temiamo che la testa dell’azienda si stia trasferendo negli Usa. Ora vogliamo sapere le produzioni di tutti gli stabilimenti, non solo di Mirafiori”.

Contratti: Camusso, deroghe danno per lavoratori e imprese

Rimettere al centro il lavoro significa poi riparlare di welfare. Un paese civile non può tagliare i fondi per la non autosufficienza. “Noi siamo in grado anche di fare proposte, con la contrattazione sociale. Saremo noi a impedire di mettere gli uni contro gli altri. Difenderemo i più deboli. Abbiamo già fatto la nostra parte rinnovando i contratti. “Ma no alle deroghe, perché il contratto è un diritto universale. I contratti devono accogliere e rappresentare tutti. Le deroghe sono un danno ai lavoratori, ma anche alle imprese. Sono concorrenza sleale”.

Democrazia: Camusso, non abbiamo paura e siamo pronti a certificare gli iscritti

Per noi democrazia è coinvolgere le persone. Siamo pronti a certificare i nostri iscritti, a farli contare uno per uno. Noi non abbiamo paura, non ci nascondiamo. E’ diritto dei lavoratori pubblici votare i loro rappresentanti. Solo dalla democrazia si risana il danno grave di aver diviso i sindacati durante la più grande crisi economica.

Governo: Camusso, il paese non merita questo degrado.L’unica ansia che ha questo è quella di risolvere i problemi di qualcuno. Ma è chiara la crisi politica. C’è bisogno di un sussulto epico e non della compravendita dei voti. Vogliamo sapere qual è l’agenda politica. Il paese non merita questo degrado e le esibizioni di macismo.Vogliamo un paese civile in cui si misuri la condizione della donna e dei migranti. Un paese che non bruci la speranza. Un paese della tenacia, della pazienza e del cambiamento. Un paese che non rinuncia al futuro.

Tagged with

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.