FP-CGIL LIVORNO: “OGNI TANTO QUALCUN ALTRO SI RICORDA DEL PASCOLI E DI VILLA SERENA: OGNI SOSTEGNO ALLE NOSTRE INIZIATIVE E’ BENVENUTO”

FP-CGIL LIVORNO: “OGNI TANTO QUALCUN ALTRO SI RICORDA DEL PASCOLI E DI VILLA SERENA: OGNI SOSTEGNO ALLE NOSTRE INIZIATIVE E’ BENVENUTO”
Finalmente dopo 27 giorni dall’esordio dei casi di positività nelle RSA PASCOLI e VILLA SERENA anche altri sindacati si ricordano di dare solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici come fatto (pubblicamente e non), fin dal primo giorno dalla FP CGIL Livorno e come ribadito in ultima battuta nell’articolo de Il Tirreno di Sabato 7 Novembre.
Dal 14 Ottobre la CGIL si è adoperata incessantemente per essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori; ha chiesto e ottenuto udienza immediata all’amministrazione comunale, interfacciandosi più volte con l’Assessore Raspanti (che si è rivelato, ancora una volta, assolutamente disponibile al confronto e alla collaborazione) al fine di monitorare la situazione che ogni giorno era in continuo divenire.
Immediatamente la FP CGIL Livorno ha fatto chiare richieste alla Cooperativa che è stata disponibile alla condivisione di intenti per ridurre (e poi azzerare) lo spostamento di operatori da una struttura all’altra, per garantire la continuità assistenziale con nuove assunzioni, per garantire la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e delle lavoratrici ed ha sempre richiesto e vigilato (non solo durante le fasi di emergenza) restando in costante collegamento con la RLS, affinché tutti i lavoratori operassero con tutti i dispositivi di protezione individuale necessari a garantire la loro sicurezza.
Inoltre, da circa un mese, la FP CGIL Livorno sta chiedendo l’interruzione delle notti passive all’amministrazione comunale (e non alla cooperativa poiché il Comune è l’unico ente che ha la facoltà di sospendere tale servizio) e proprio alla fine di questa settimana ha ottenuto rassicurazioni da parte dell’Ente della volontà di trasformare il servizio da antincendio passivo ad attivo.
Ricordiamo alle altre sigle sindacali che il problema delle notti passive (obbligo imposto ai lavoratori nel nuovo appalto) è una criticità che la FP CGIL Livorno sta contrastando nella sua ingiusta applicazione nel territorio livornese da anni, e in particolare da gennaio 2020 ottenendo, intanto, una retribuzione seppur “minima” ma che è comunque circa tre volte superiore a quanto previsto da contratto, da € 5 a € 20 euro.
Per quanto riguarda invece la richiesta di aumento dei contratti individuali ricordiamo a tutti che la FP CGIL Livorno combatte anche questa battaglia dal dicembre 2019, momento in cui alcune lavoratrici hanno visto tristemente ridursi temporaneamente il contratto individuale.
Come certamente ogni sigla sindacale sa che le ore di assistenza erogabili, e quindi i contratti dei lavoratori e delle lavoratrici, sono legate ai parametri della legge 402 (e della libera scelta) e pertanto il monte ore totale erogabile è dipendente dal numero di ospiti presenti all’interno delle strutture, a meno che qualcuno pensi a ridurre i posti di lavoro ???? Per la CGIL NO!!!
Il ritorno di interesse di altre sigle sindacali, onestamente è un po’ tardivo, e sarebbe stato più utile a gennaio 2020 quando la CGIL proponeva un accordo sindacale di equità contrattuale tra lavoratori di Pascoli e Villa Serena ed invece qualcun altro lo reputava assurdo.
La latitanza di qualcuno risale anche a giugno 2020, quando la CGIL continuava a battersi per avere garanzie dalla P.A. relative alla durata dei lavori di messa in sicurezza e il ripristino di tutti i posti letto presso l’RSA PASCOLI da cui dipendeva la capacità di accoglienza di nuovi ospiti che avrebbe quindi permesso il raggiungimento delle 34 ore per le lavoratrici che avevano subìto la precedente riduzione contrattuale (garanzie ottenute ma purtroppo disattese a causa delle disposizioni legate all’emergenza COVID).
Siamo comunque sinceramente contenti che altre sigle sindacali si uniscano al grido della CGIL affinché i lavoratori e le lavoratrici delle RSA TUTTE (non solo Pascoli e Villa Serena) non vengano richiamati soltanto al dovere (al quale rispondono con estrema professionalità) ma che abbiano riconosciuti i diritti dei lavoratori della sanità pubblica non soltanto con il bonus covid ma con un compenso salariale adeguato .
Siamo invece meno contenti che in così palese differita si cavalchi l’onda della stanchezza dei lavoratori e di chi ripercorre la strada ormai già spianata da chi lavora incessantemente e silenziosamente ormai da tempo per garantire ai lavoratori dei sacrosanti diritti.

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