Anche a Livorno e’ emergenza scuola. Bambini piccoli e alunni disabili i piu’ penalizzati

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Anche nella nostra provincia è caos scuola: istituti aperti a orario ridotto per mancanza di organico, insegnanti costretti a fare i salti mortali per sopperire all’assenza dei colleghi ancora non nominati, mancanza di collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, alunni con disabilità senza docenti di sostegno.

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Dalle segnalazioni che giungono dalle nostre RSU e dai nostri iscritti, l’emergenza riguarda le scuole di ogni ordine e grado: da Livorno alla Val di Cecina, da Piombino all’Isola d’Elba.

Questo il quadro che abbiamo oggi: nei giorni scorsi sono state faticosamente completate le immissioni in ruolo sulla scuola secondaria, oltre venti giorni dopo l’inizio della scuola; le nomine a tempo determinato, con le quali ogni anno vengono assegnati agli Istituti le risorse di organico necessarie, sono ancora in alto mare.

L’Ambito territoriale di Livorno (ex provveditorato) ha comunicato che si faranno domani (martedì 26) le assegnazioni del personale ATA (collaboratori scolastici e personale amministrativo), mentre per i docenti dovremo attendere probabilmente la settimana successiva, nei primi cinque-sei giorni di ottobre.

La situazione, quindi, è ben lungi dal dirsi risolta.

Le criticità maggiori si registrano nei territori più disagiati: all’Isola d’Elba per esempio, dove nella maggior parte degli Istituti non ci sono ancora gli insegnanti per garantire il normale orario di lezione.

Il caso più eclatante, emerso nei giorni scorsi, nella scuola media di Marciana Marina che ha aperto i battenti con una sola professoressa in cattedra.

Si tratta di un disastro annunciato che porta delle responsabilità chiare a carico del Miur: i sindacati tutti denunciano da mesi che l’effetto congiunto della “chiamata diretta” e dei ritardi nell’espletamento dei concorsi avrebbe messo a rischio l’inizio dell’anno scolastico.

A ciò si sono aggiunti gli errori nelle procedure di assegnazione dei docenti alle scuole, che hanno portato migliaia di docenti ad occupare sedi non richieste, determinando un “rimescolamento” dei posti che ha ulteriormente dilatato i tempi e che ha prodotto un contenzioso di cui vedremo gli effetti ancora nei prossimo mesi.

A soffrire maggiormente gli effetti di questa situazione sono i soggetti più deboli: gli alunni più piccoli (scuola dell’infanzia e primaria) e gli alunni con disabilità.

Sul sostegno la situazione è gravissima: moltissimi alunni disabili hanno vissuto questi primi giorni di scuola senza il supporto cui avrebbero diritto e che, per molti di loro, rappresenta una condizione indispensabile per poter vivere con serenità l’esperienza scolastica.

Non si tratta certamente di un ritardo “accettabile e fisiologico”, come vorrebbe far credere il Miur: è una situazione che lede pesantemente i diritti degli alunni, delle famiglie e di tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola.

Altra questione critica è quella dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi, figure fondamentali per il funzionamento delle scuole: non solo rimangono posti ancora da assegnare, il problema è più profondo. A fronte delle moltissime richieste di posti che i Dirigenti scolastici della nostra provincia hanno avanzato per garantire l’apertura e la sicurezza delle scuole, sono stati assegnati dall’ambito territoriale di Livorno (ex provveditorato) poche decine di posti.

Organici ridotti all’osso dai pesantissimi tagli degli ultimi anni e il divieto di sostituire il personale assente (finanziaria 2015) stanno mettendo in ginocchio gli Istituti.

Ciò che stiamo vivendo dimostra che per costruire una vera “buona scuola” non servono gli slogan del governo.

Occorre ripartire dalle scuole, ascoltando chi nella scuola vive e lavora ogni giorno.

 

 

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