SPI CGIL, 25 aprile: vittoria di un popolo in rivolta

pedini

Lo SPI Cgil si definisce il sindacato della memoria: buona parte degli iscritti sono anziani, alcuni dei quali hanno vissuto direttamente le vicende della seconda guerra mondiale e della Reistenza.
“Anche per questo partecipiamo alle iniziative legate alla celebrazione del settantesimo anniversario della Liberazione sul territorio – dice il segretario generale dello SPI Cgil provincia di Livorno, Enrico Pedini – ma abbiamo voluto fare anche una cosa diversa, concreta, per la conservazione e la trasmissione della memoria, cioè contribuire al ripristino del parco della Pace a Sant’Anna di Stazzema. Riteniamo che la Resistenza vada preservata e ricordata proprio partendo dalla salvaguardia dei luoghi che sono stati esempi della ferocia e della violenza del fascismo e del nazismo”.
Il sindaco di Sant’Anna, Maurizio Verona, aveva lanciato un accorato appello dopo che, lo scorso marzo, i forti venti che avevano travolto tutta la Toscana, avevano gravemente danneggiato anche il parco della Pace “Lo SPI Toscana ha donato 18 mila euro in totale – prosegue Pedini – a cui gli iscritti di Livorno hanno contribuito uno per uno e l’obolo è stato consegnato il 24 marzo. A rappresentare lo SPI della provincia di Livorno c’era una delegazione della Lega1, che aveva risposto all’appello anche con una propria sottoscrizione”.
Lo SPI, inoltre, manifesta preoccupazione per una diffusa riconsiderazione delle vicende della seconda guerra mondiale “La seconda guerra mondiale in Italia non è stata una guerra civile – chiarisce il segretario generale – la Liberazione è stata la vittoria di un popolo in rivolta, abbandonato anche dai propri governanti, che hanno lasciato civili e militari senza protezione, in balia della violenza dei nemici. Sarebbe inaccettabile avallare il revisionismo che mette sullo stesso piano vittime e carnefici”.
L’impegno dello SPI è anche nei confronti dei giovani “Vogliamo che i giovani sappiano ciò che è successo affinché non si ripeta più – conclude Pedini – ci rivolgiamo particolarmente agli studenti. La memoria si basa sui fatti e le testimonianze, una parte è stata offesa e si è ribellata, si è parlato di pacificazione del Paese: la pacificazione può avvenire soltanto riconoscendo la verità”.

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