MASCHERINE NELLE EDICOLE, DOMENICI (SINAGI): “SCOSSI DALLE INAUDITE OFFESE E MINACCE DI TANTI CITTADINI. SITUAZIONE INSOSTENIBILE: UNA QUINDICINA DI EDICOLE HA GIA’ SMESSO LA DISTRIBUZIONE”

MASCHERINE NELLE EDICOLE, DOMENICI (SINAGI): “SCOSSI DALLE INAUDITE OFFESE E MINACCE DI TANTI CITTADINI. SITUAZIONE INSOSTENIBILE: UNA QUINDICINA DI EDICOLE HA GIA’ SMESSO LA DISTRIBUZIONE”

Una quindicina di edicole della città di Livorno iscritte al Si.Na.G.I. ha già disdetto l’accordo relativo alla distribuzione gratuita delle mascherine. Una decisione dolorosa ma irrinunciabile: la situazione sta infatti diventando insostenibile.

Molti edicolanti che con grande senso civico ed entusiasmo avevano accettato di partecipare al “progetto mascherine” della Regione stanno infatti ricevendo da giorni offese e minacce (sia verbali che tramite social): non è più possibile andare avanti così. Una cosa simile sta avvenendo anche nei confronti di molti edicolanti che al progetto non hanno aderito (gli iscritti al Si.Na.G.I. che ad esempio hanno effettuato questa scelta sono una ventina): si ricorda a tal proposito che l’adesione al progetto della Regione non è obbligatoria bensì soltanto facoltativa.

Le offese e le minacce sono atti che devono essere fermamente condannati: questi lavoratori hanno il diritto a ricevere la massima solidarietà.

Forse la troppa pubblicità mediatica – attraverso la stampa, i canali tv ed i social – ha fatto credere al cittadino che le edicole fossero diventate esclusivamente centri di distribuzione mascherine e non più venditori di giornali e riviste , attività che è invece la nostra unica fonte di guadagno. Mi sono stati segnalati episodi ingiustificabili ed inqualificabili di cittadini che si sono scagliati contro edicolanti con una violenza verbale inaudita: proprio per questo in molti casi non è stato possibile neanche fornire il normale servizio di vendita di giornali ai propri clienti.

Questi atti riprovevoli non possono esser tollerati e giustificati, ho visto ed ascoltato colleghi avviliti e scossi dopo quella che doveva esser una normale giornata lavorativa. Questa categoria – già di per se sotto stress a causa delle difficoltà economiche che sta attraversando in questi mesi – durante il periodo della pandemia è sempre stata al servizio del cittadino, senza effettuare mai un giorno di chiusura e svolgendo in pieno il servizio di pubblica utilità.

Trovo intollerabile che adesso, a causa di un numero impressionante di cittadini “bramosi” di ottenere la propria mascherina gratuita senza rispettare le minime norme di buon senso, non si possa garantire il normale servizio ai propri clienti, ossia quelle stesse persone che non hanno mai abbandonato le loro rivendite di giornali nemmeno nel periodo del lockdown.

Il nostro senso civico finisce se ad esso si contrappone la mancanza di senso civico della controparte, e il nostro “dovere” di consegnare la mascherina finisce quando vengono calpestati i “diritti” di una persona e di un lavoratore.

Concludo affermando che gli edicolanti il loro senso civico lo hanno sempre dimostrato: essi sono presìdi di quartiere, fanno molte cose gratuitamente sempre con il sorriso, consigliano il ristorante, l’idraulico, cambiano i soldi, ti aiutano se hai l’auto in panne ed altre mille cose. Questi edicolanti avrebbero voluto dare anche le mascherine ma purtroppo in alcune zone della città non è stato possibile farlo.

Il segretario provinciale Si.Na.G.I. Livorno

Daniele Domenici

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