Dopo mesi di trattative, partite lo scorso novembre con la sigla dell’accordo tra i coordinatori Rsu e la Direzione Aferpi sul nuovo inquadramento delle risorse operative nello stabilimento, si è concluso in questi giorni l’iter che già dalla busta paga di maggio vedrà, per tutte quelle figure individuate con la nuova organizzazione, l’inserimento dell ’elemento retributivo di professionalità, il cosiddetto ERP, sarà cioè inserita in busta questa nuova voce, del valore max di 30 euro lorde mensili legati alle effettive ore lavorate. L’ERP sarà retroattivo e varrà dal mese di effettivo trasferimento sul posto di lavoro fino alla data massima di Luglio 2015. “Abbiamo anche discusso sulle tempistiche per la maturazione dei livelli, migliorate e ridotte rispetto all’ inquadramento Ex Lucchini e, già da giugno, chi avrà maturato i tempi necessari potrà fare i test per l’accesso al livello superiore” spiegano le Rsu Fiom Fim e Uilm. “Si tratta di un passo importante che punta a recuperare quanto prima tutta quella contrattazione di secondo livello che è stata disdettata nel passaggio dei lavoratori dalla Ex-Lucchini ad Aferpi. Questo importante e positivo accordo va ad aggiungersi ai precedenti che sono stati conclusi in questi mesi: l’innalzamento delle Par a 132 ore (rispetto alle 104 previste), l’inserimento a carico dell’azienda di ulteriori 0,20 centesimi di euro per ogni buono pasto utile ad incentivare sia l’utilizzo della mensa che a salvaguardare i posti di lavoro delle lavoratrici della mensa; lo stanziamento per i tutti i lavoratori assunti entro dicembre 2008 di ulteriori 11,10 ore da retribuire ad ogni fine anno con la voce “Elemento Annuo Accordo 7/3/16” e concludono “Siamo certi che questa sia la strada giusta e, mano a mano che la produzione ripartirà nei vari treni di laminazione e, con il concretizzarsi degli investimenti previsti, saremo in grado di riaprire la discussione sui vari punti cancellati o momentaneamente “congelati”, per rialzare gradualmente i salari dei lavoratori che sono stati colpiti così pesantemente. Riteniamo che questo sia il modo giusto di fare sindacato, discutendo quotidianamente delle esigenze dei lavoratori e raggiungendo risultati concreti che in realtà sono state conquiste difficili da non dare per scontate”.