Piscine di Livorno, aleggia lo spettro di una nuova crisi

nuotatore piscina
Lo spettro di una nuova ristrutturazione aleggia sull’Officina dello Sport, azienda che gestisce entrambe le piscine di Livorno, a cui i sindacati, di concerto con i lavoratori, annunciano una ferma opposizione.
Era il 2010 quando il piano industriale delle piscine comunali di Livorno, basato sulla produzione di energia attraverso i co-generatori, falliva miseramente, provocando 5 licenziamenti, demansionamenti e una riduzione del monte ore “E’ da quel momento – dice Beppe Luongo, segretario generale della SLC CGIL di Livorno – che chiediamo all’Officina dello Sport un piano industriale credibile, finalizzato a rilanciare occupazione e servizio”.
Da quel momento la gestione degli impianti, da un punto di vista economico, ha tenuto, seppur con qualche tentennamento che si è tradotto in ulteriori sacrifici da parte dei lavoratori:l’utilizzo di ammortizzatori e un massiccio ricorso agli istruttori sportivi.
Durante l’ultimo tavolo di trattativa, però, sono soffiati nuovamente venti di crisi “In trattativa l’azienda ha avanzato una richiesta di riduzione del monte ore – spiega Luongo – e annunciato la necessità di un aumento delle tariffe e/o maggiori sovvenzioni da parte del Comune di Livorno”.
A questa proposta l’assemblea dei lavoratori, indetta unitariamente dalle sigle sindacali, ha già risposto negativamente, ponendo all’azienda anche altri problemi.
“Precisiamo anche che- se non si trovassero soluzioni sostenibili – il problema non sarà la chiusura di una giornata per agitazione sindacale – conclude Luongo – ma la stessa tenuta del servizio che, con lo sciopero, eventualmente vorremmo affermare per gli interessi di chi ci lavora ma anche dei cittadini e degli sportivi che le Piscine le vogliono : funzionanti e accoglienti, come non sono oggi, a dispetto dei tanti soldi spesi, evidentemente male”

COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA
Le scriventi Organizzazioni Sindacali,
con il pronunciamento unanime dell’Assemblea odierna, comunicano che:
– un’eventuale proposta di ulteriore riduzione delle ore/lavoro risulterebbe irricevibile;
– si richiede la presentazione di un Piano d’Impresa, che possa individuare obbiettivi condivisi, per la tutela dei posti di lavoro, già ridotti dalla precedente crisi e per realizzare condizioni di lavoro efficienti e serene che oggi mancano;
– per quanto sopra il personale non è disponibile ad utilizzare le ferie frazionate – o a farsi carico di ulteriori sacrifici, aggiuntivi a quelli che hanno sopportato finora- senza capire e poter condividerne le motivazioni e gli obbiettivi.
Ancora una volta l’Assemblea è stata l’occasione per denunciare la mancanza di chiarezza – mai smentita dai fatti da molto e troppo tempo- per i ruoli e le responsabilità di soggetti non dipendenti dalla Società che però assumono decisioni rilevanti, per la gestione degli spazi in acqua ma anche nei rapporti con la clientela.
Si segnala infine che, ancora una volta, nella giornata di ieri, 18.01.2017, gli “automatismi” (tornelli, braccialetti, totem) su cui la Società ha deciso a suo tempo di investire, nell’Impianto della Bastia, hanno registrato una clamorosa inefficienza, causando reclami e insoddisfazione.
Restiamo pertanto in attesa di convocazione, nei tempi che vi saranno necessari ma che auspichiamo il più possibile brevi, per poterci confrontare su una proposta concreta e possibilmente convincente.

Cordiali saluti.

Beppe Luongo         Raffaella Parlanti
Slc Cgil Fisascat        Cisl – Livorno

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