Allarme dell’FLC: i precari della scuola rischiano la diaspora

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Allarme dell’FLC CGIL per tutti i precari della scuola che entro il 14 agosto dovranno presentare la domanda di assunzione: la domanda sarà su base nazionale, non più provinciale e regionale, perciò i lavoratori potrebbero essere collocati ovunque e senza alcun criterio prestabilito.
“Da qualche giorno, i docenti iscritti alle GaE e presenti nelle graduatorie di Merito del concorso 2012, sono chiamati alla presentazione della domanda di assunzione, che verrà fatta entro il 14 agosto ed è su scala nazionale – chiarisce Patrizia Villa, segretaria generale dell’FLC Cgil provincia di Livorno – Ovvero si può finire in qualunque parte del Paese. Mi pare un po’ troppo per avere il lavoro con uno stipendio di 1200 euro”
Le graduatorie, fino a oggi, sono state provinciali o al massimo regionali per il concorso e, su questa base si sono costruiti percorsi di lunga durata in attesa del traguardo dell’assunzione a tempo indeterminato “Non certo gratis e senza sacrifici di studio, impegno e disponibilità – commenta Villa – le domande, in entrambe i casi (GAE e Concorso), sono volontarie e ponderate sulle esigenze familiari e personali delle persone. Stiamo parlando di precari con un’età media di 40/45 anni, con situazioni personali ormai consolidate. Oggi con una legge approvata con la violenza di una maggioranza blindata si impone una domanda su tutta Italia e nemmeno l’avvicinamento per la L. 104 viene preso in considerazione.”.
I docenti precari sono sempre più disorientati sul presentare o meno la domanda, vogliono risposte certe per il futuro delle GaE “Non è stato chiarito in modo semplice che cosa accadrà se non si inoltra la domanda su scala nazionale – puntalizza la sindacalista – da una parte viene detto che comunque restano in graduatoria anche coloro che non aderiranno, dall’altra si puntualizza che se le graduatorie verranno tutte scorse, saranno chiuse”
La Flc Cgil ha chiesto, invano, al Miur di provvedere all’unificazione delle fasi B e C, senza allargare in primis a tutto il territorio nazionale il criterio di assegnazione delle nuove cattedre e ha ribadito quanto sia importante rispettare il principio di continuità didattica ma, nello stesso tempo, non si possono ignorare le storie ‘umane e professionali’ degli aspiranti “L’appello che, ancora una volta, la Flc-Cgil intende rivolgere al Governo e al Miur – conclude Villa – è quello di modificare la procedura e di unificare le due fasi, in modo che le immissioni in ruolo vengano effettuate secondo la ‘vecchia regola’ del 50% e non su scala nazionale”.
L’FLC, quindi, consiglia di preparare le domande, ma di aspettare qualche giorno a inoltrarle, in quanto sono necessari maggiori chiarimenti.

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