Giovani Cgil. Giulia: “Siamo una grande famiglia fuori c’è un mondo che ci aspetta”

giuliaGiulia Biagetti 20 anni studentessa livornese ha aperto i lavori dell’attivo dei quadri e delegati della Cgil regionale. “Parlare davanti a più di 2mila persone da tutta la regione e aprire i lavori di un percorso a tappe verso il Congresso è stata un’emozione forte e un onore, soprattutto per me, studentessa universitaria di vent’anni. È stata una bellissima esperienza per la quale ringrazio Alessio Gramolati e Dalida Angelini. In questa società dove ci vorrebbero da soli sul lavoro, indifferenti verso chi espone le proprie idee, qualunquisti verso chi propone dei programmi collettivi, c’è bisogno, più che mai, di credere ancora nella partecipazione e nella solidarietà, nell’importanza di lavorare e di lottare insieme. Siamo una grande famiglia, con 5 milioni e 800 mila iscritti, ma c’è un mondo fuori che ci aspetta: il mondo delle giovani generazioni. Solo coinvolgendo i giovani lavoratori e gli studenti potremo difendere meglio non solo i lavoratori di domani, ma anche i lavoratori di oggi. C’è una “meglio gioventù” che chiede ascolto. Non ci sono solo giovani che non studiano e non lavorano. C’è una meglio gioventù fatta di studenti fuori sede, di studenti lavoratori, di giovani che vengono discriminati ancora per il colore della pelle o per la classe sociale, di giovani che si occupano di sociale e di politica non per un posto a vita ma perché vorrebbero davvero provare a dare ai loro figli un mondo migliore. Perché crediamo molto di più nel futuro di quanto si possa pensare, e chiediamo delle opportunità concrete, non solo sostegni o sussidi, ma le attuali 46 forme contrattuali non aiutano. In un mondo che cambia, chiediamo al sindacato di stare al passo con i tempi ma continuando a sostenere la sua funzione fondamentale: essere uno strumento collettivo di tutela e rivendicazione dei diritti. Per questo il sindacato deve riuscire ad avere un linguaggio unico e chiaro: un linguaggio confederale, per essere comprensibile a tutti i lavoratori e possa riuscire ad informarli e a formarli sulla cultura dei diritti. Con queste parole e con queste intenzioni abbiamo portato avanti in questo ultimo anno i progetti nati grazie al corso di formazione della CGIL toscana che ha formato il gruppo giovani: un investimento importante della CGIL toscana per un percorso da continuare insieme. Ma in tutta Italia ci sarebbero molti investimenti da fare per rilanciare il lavoro e l’Italia stessa, come quelli per un’Italia senza mafie. Per questo mi piace pensare all’attuazione di quello che abbiamo proposto, con la legge d’iniziativa popolare “Io riattivo il Lavoro”, per rafforzare gli strumenti volti al riuso sociale delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie e per sfruttarne a pieno le potenzialità occupazionali e di sviluppo per i territori. La speranza di un intero Paese va costruita attraverso una battaglia quotidiana contro le tante storture politiche, economiche e sociali; il sindacato in questa battaglia ha il compito di essere la voce dei lavoratori e uno strumento di dialogo e condivisione di ideali oltre che di rivendicazione e di distribuzione di diritti. Siamo all’inizio di un nuovo anno, un anno importante per il nostro Sindacato, l’anno del Congresso. Questa è un’occasione importante per fare un tagliando alla nostra Organizzazione, per discutere e lasciarci alle spalle le cose che abbiamo sbagliato e costruire un anno con più diritti e più lavoro, ripartendo dal futuro.

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