Il 25 maggio è stata proclamata la seconda azione di sciopero di 4 ore (17,30 – 21,30) per tutto il personale CTT Nord e, con il clima che si respira in città, lo sciopero a Livorno ha ancora più significato.
La recente campagna mediatica portata avanti dal presidente dell’azienda, infatti, è stata diffamatoria e ignobile nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti.
L’azienda è sottoposta a un attento monitoraggio da parte delle autorità di controllo e i sequestri dei mezzi di trasporto, compresi addirittura quelli appena usciti da revisione, hanno causato un serio problema nella normalità del servizio di trasporto pubblico.
Da tempo i rappresentanti dei lavoratori denunciano la mancanza di personale e la cronica carenza di pezzi di ricambio nel settore manutentivo, a cui è dovuta la mancanza di mezzi, il 30% in meno negli ultimi giorni.
Tale mancanza ha comportato il caos, in quanto CTT Nord non è stata in grado di assicurare il servizio e molte corse sono saltate.
La stigmatizzazione operata dall’azienda di oltre 1600 lavoratori ha comportato un clima insostenibile: nonostante i gravi disservizi non siano imputabili ai dipendenti di CTT Nord, i dipendenti CTT che lavorano a stretto contatto con l’utenza sono di fatto gli unici a confrontarsi con le loro legittime proteste e rabbia.
Non possiamo accettare che scelte gestionali sbagliate e, se confermate, azioni illecite ricadano su quanti, ogni mattina, vanno a lavorare e si guadagnano lo stipendio in modo onesto.
Se esistono responsabilità personali e dolose, che contribuiscono non solo alla carenza del servizio, ma attentano addirittura alla sicurezza delle persone trasportate e dei lavoratori autisti, devono essere tutte individuate e sanzionate.
Da tempo le organizzazioni sindacali denunciano il deterioramento progressivo delle condizioni e di una inefficace programmazione del TPL (Trasporto Pubblico Locale), dove sono stati effettuati ulteriori tagli, con la conseguente ulteriore diminuzione del servizio.