
Sta circolando in queste ore la locandina di una raccolta firme contro la microcriminalità, promossa dalla Gioventù Nazionale di Livorno, che si terrà il 24 maggio a Piombino e anche a Livorno. Pur riconoscendo che il tema della sicurezza merita attenzione, esprimiamo forte preoccupazione per i contenuti e il linguaggio utilizzati.
Lo slogan “Sbarazziamoci della cultura maranza”, accompagnato da un’immagine stereotipata di un giovane con volto coperto e bottiglia in mano, alimenta una narrazione pericolosa e discriminatoria. Si punta il dito contro un gruppo di giovani – spesso di origine straniera – trasformandoli nel bersaglio di un’inaccettabile generalizzazione.
Ancora una volta si tenta di legare la presenza degli stranieri a situazioni di degrado e insicurezza, rafforzando pregiudizi anziché affrontare con serietà e rispetto le vere cause del disagio sociale. Nel frattempo, le forme di grande criminalità – economica, ambientale e organizzata – restano spesso indisturbate.
E mentre si alimentano campagne allarmiste, si ignorano anni di tagli al welfare, ai presidi territoriali, ai servizi sociali e alle forze dell’ordine, che hanno indebolito la capacità delle istituzioni di prevenire e intervenire efficacemente nei contesti fragili. Non è un caso che tutto questo avvenga proprio mentre in città si svolgono presidi a sostegno dei cinque referendum, tra cui quello sulla cittadinanza per le persone straniere residenti in Italia.
Si cerca di spostare l’attenzione dai temi dei diritti a una retorica divisiva e allarmista.
Da Livorno – dalla Terrazza Mascagni, simbolo di apertura e incontro – e da Piombino, ribadiamo: no al razzismo, no alla discriminazione, sì a una comunità solidale e inclusiva. La vera sicurezza nasce dalla giustizia sociale, non dalla paura. Si costruisce con più diritti, più servizi, più rispetto per tutte e tutti.
Comitato per i 5 SI ai referendum su lavoro e cittadinanza di Livorno e Piombino