Siamo felici che il consiglio comunale di Livorno abbia respinto la mozione della Lega avente ad oggetto il progetto educativo “Rosa celeste, arcobaleno – Educare al genere”.
Vogliamo precisare che il progetto in questione è terminato nel 2020 ma che i suoi valori e i suoi principi sono entrati a far parte della pedagogia delle scuole che infatti da anni lavorano attivamente e quotidianamente per superare gli stereotipi di genere.
Le argomentazione portate dalla Lega sono fantasie che mischiano concetti diversi fra loro come l’orientamento sessuale e l’identità di genere, facendo presagire che nelle scuole comunali si “convincano” i bambini e le bambine a allinearsi a una fantomatica “teoria del gender”.
Fra una citazione medica sbagliata (si afferma ad esempio che esistano solo due sessi biologici quando è noto alla scienza che in natura una percentuale di individui nasca con caratteri biologici sia maschili che femminili) e una preoccupazione del tutto ideologica (si afferma che le maestre impedirebbero a bambini e bambine di definirsi rispettivamente maschi e femmine, così da instillare subdolamente la “teoria del gender”) si mistifica la realtà e si getta discredito su una delle istituzioni più popolari e stimate della città ovvero i servizi educativi comunali e di conseguenza su chi vi lavora.
Siamo profondamente convinte che in un Paese in cui sono sempre più diffusi i femminicidi e i reati connotati da omobitransfobia la preoccupazione principale debba essere prevenire questi reati odiosi e superare l’arretratezza culturale che ne sta alla base. Tutto ciò non può prescindere da una corretta educazione di genere che proponga alle nuove generazioni il rispetto di ogni persona comunque si identifichi.
Coordinamento donne Cgil provincia di Livorno