SLC: “People Care, il lavoro c’è e deve rimanere a Livorno”

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L’incontro al Mise tra istituzioni e azienda People Care, garante il vice ministro De Vincenti, tenutosi a Roma aveva riaperto una giustificata aspettativa che si potessero costruire le condizioni per una proroga per sei mesi della commessa Seat all’azienda di Guasticce.
In Provincia, poi, ha avuto luogo l’incontro che ha visto al tavolo le istituzioni – il presidente della Provincia Franchi, il sindaco di Collesalvetti Bacci, titolati a parlare anche per la Regione Toscana – insieme con le organizzazioni sindacali e l’azienda.
In questa sede, però e contrariamente alle aspettative, People Care ha respinto la proposta di sospendere per otto-dieci giorni la procedura di licenziamento collettivo, avviata lo scorso 23 dicembre.
Una sospensione che istituzioni e sindacati auspicavano anche in vista dell’incontro convocato dal Prefetto di Livorno per il prossimo lunedì 16 marzo e di quello già programmato a Roma, di nuovo al Mise, per giovedì 19.
Una sospensione che avrebbe dovuto dare il tempo per un nuovo abboccamento tra Seat e People Care, al fine di cercare ancora spazi possibili per la proroga della commessa.
Ma People Care ha risposto di non poter accogliere la proposta.
Ciò significa, in estrema sintesi, che l’azienda, respinta l’ipotesi di accordo, procederà nei tempi che riterrà opportuni a spedire le lettere di licenziamento a tutti i lavoratori di Guasticce.
Poco peso ha che People Care si dica pronta a ritirare le lettere di licenziamento se e quando Seat offra un contratto di proroga di sei mesi per la commessa 1240 e 892424.
Ne ha molto, invece, il fatto che al tavolo del Mise, dove si cerca un’intesa per tutelare l’occupazione nel call center livornese, una delle parti – i sindacati e i lavoratori – si presenterà con ogni probabilità con la lettera di licenziamento già in tasca.
Così stanno le cose.
Ma le lavoratrici e i lavoratori di Guasticce e le loro rappresentanze sindacali affermano con forza che la questione “non finisce qui”.
Il lavoro per il call center c’è, a Livorno.
Lo dicono i numeri del servizio, lo dicono le assunzioni interinali che l’azienda ha fatto negli ultimi mesi, per poter sostenere il volume di traffico, lo dicono i numeri relativi al traffico che l’azienda dirotta all’estero.

Il lavoro a Livorno c’è e a Livorno deve restare.
Poco importa quale azienda gestirà il servizio.

SLC Cgil Livorno
Fistel CISL Livorno
UilCOM UIL Livorno

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