CECINA, CONTRATTI PIRATA NELLE DUE RSA CONVENZIONATE GHERON: INACCETTABILE. L’ASL INTERVENGA

CECINA, CONTRATTI PIRATA NELLE DUE RSA CONVENZIONATE GHERON: INACCETTABILE. L’ASL INTERVENGA

Presso le due rsa private realizzate dal gruppo Gheron a Cecina viene applicato il “contratto pirata” Aiop rsa, un ccnl che crea lavoro povero e dunque dumping contrattuale: tutto questo è inaccettabile, considerando anche che si tratta di strutture convenzionate con l’Asl.

Il contratto in questione è applicato sia nei confronti dei circa cento dipendenti Gheron, sia nei confronti delle circa 20 lavoratrici della cooperativa sociale Med Services che per conto di Gheron opera all’interno delle due strutture fornendo servizi di supporto alla persona.

Il ccnl Aiop rsa sta facendo parlare di sé da tempo: in tutta Italia, nel corso degli anni, sono state infatti molte le proteste di piazza per denunciare le inaccettabili condizioni previste nel contratto. La Fp-Cgil non è firmataria del ccnl Aiop rsa ma alcuni mesi fa a livello nazionale ha firmato un’intesa ponte per cercare di arrivare – tramite una contrattazione seperata – al superamento dello stesso.

Gheron ha iniziato ad applicare il ccnl Aiop rsa da inizio 2022, ossia da quando sono entrate in funzione la rsa “Cecina” e la rsa “Parco del Tombolo”.

Fino alle scorse settimane Med Services ha invece applicato alle proprie lavoratrici il ccnl Coopsociali, contratto sottoscritto a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Nei giorni scorsi l’azienda l’ha però disdettato in maniera unilaterale, è uscita da Confcooperative e ha iniziato ad applicare il “contratto pirata” Aiop rsa. Tutto ciò è avvenuto negli stessi giorni in cui è stata trovata l’intesa a livello nazionale per inserire nel ccnl Coopsociali un incremento salariale del 12%, la previsione della 14ª mensilità e altri importanti istituti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ci chiediamo come sia possibile che l’Asl continui a convenzionare strutture che applicano contratti che non rispettano il valore del lavoro di cura e che permettono un umiliante ribasso degli stipendi. Da parte nostra abbiamo informato l’Osservatorio permanente per la cooperazione sociale e l’Ispettorato nazionale del lavoro.

Non siamo disposti a girarci dall’altra parte di fronte ad una mancanza di rispetto nei confronti dei sacrosanti diritti delle lavoratrici .

Marta Donato (funzionaria Fp-Cgil provincia di Livorno con delega al terzo settore)

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