La lettera di una lavoratrice, Tamara delegata SLC in People Care

CGIL da Telefono 068

Tamara Garbuglia è una lavoratrice del Call Center ed è una Dirigente, membro del Direttivo Slc Cgil Provincia di Livorno e scrive dopo la convocazione al Mise del 14 maggio 2015
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Al Call Center di People Care siamo alla fine di un percorso segnato. Molte incertezze, delusioni e domande che aspettano risposte, ma vorrei tanto ricominciare un’altra storia.

Una… Nessuno… Trecentoquarantasei!

Sono solo una unità, una persona, che lavora per gli ultimi giorni per People Care e come tutte le altre 345 unità, persone, non so quale potrà essere il mio destino dal primo giugno 2015…

Di certo sappiamo che, se non ci saranno decisioni concrete ed immediatamente operative entro questa settimana, ci restano le lettere di licenziamento e non si salverà nessuno.

Le domande si affollano nei cervelli di 346 unità, persone e rimbalzano nelle nostre famiglie:

Rossi, il Presidente della Regione Toscana, è venuto due volte a dirci del suo impegno: l’avrà anche fatto per la campagna elettorale, ma sarebbe poi stato meglio se non fosse venuto per nulla ?

Certo, ci siamo fatti sentire e siamo pronti a farci sentire ancora: abbiamo lavorato onestamente e abbiamo fatto bene alle nostre famiglie… Si, sul nostro lavoro qualcuno ha guadagnato davvero tanti soldi, ma a noialtri quel mezzo salario è servito:
per pagare il mutuo o l’affitto, o per mandare i figli a scuola… Non possiamo rinunciare.

E se eventualmente si aprisse davvero uno spiraglio al Ministero dello Sviluppo Economico, per me che cosa cambierà ? Dovrò fare i Contratti per l’ENI, programmare appuntamenti per i richiami delle vaccinazioni e dare sempre le informazioni per l’albergo o il ristorante aperti ??

Vorrei saperlo. Non ho delle preferenze, ma vorrei saperlo perché non vorrei che andassero perdute le competenze che ho acquisito… Esattamente come non vorrei che andasse perduta la speranza per un futuro migliore: la mia condizione ora è disagio che sta diventando sofferenza vera.

Non so fino a che punto potrò resistere, ma so che non possiamo permetterci il lusso di arrenderci.

A oggi nulla è deciso e nulla è risolto, anche se ho la percezione che un impegno vero e diffuso, convergente, si stia tuttora spendendo… Ma se non ci sarà posto subito per tutti, come faremo ?
Quali saranno i criteri con cui anche i Rappresentanti dei Lavoratori potranno e dovranno ridare un percorso di nuove assunzioni ? Ci sarà posto per tutti ? E in quali tempi ??

Il tempo stretto che abbiamo davanti – se tutto andasse per il meglio possibile- sarà denso di appuntamenti, chiarimenti, assemblee e richiesta di assistenza e tutela sindacale – a noialtri nessuno offrirà mai 40 o 50.000 Euro di “incentivo”, ma nemmeno 20.000 o 10.000: il nostro è un settore povero di gente perbene, dimenticata per un decennio buono e forse più, dal Governo centrale che non ha saputo dare un quadro normativo efficace per contrastare storie come questa.

Sono solo una unità, persona, con una lettera di licenziamento in mano che è una scadenza fissa.
Oggi potrebbe ancora essere che non si salvi nessuno.

Ma voglio continuare a vivere, anche come cittadina attiva: a fine mese andrò a votare comunque, non so ancora per chi e per cosa… Ma so che voglio andare a votare come cittadina occupata.

Questa volta, tra l’uno e il nessuno, voglio il tuttinsieme delle 346 unità, persone che siamo.
Con il tempo che ci vorrà, ma che non sia troppo altrimenti diventerà la disperazione che oggi combatto.
Tamara Garbuglia

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