Trenta persone in bilico a causa del vuoto lasciato dall’Amministrazione Comunale di Livorno nella gestione di biblioteche e musei cittadini, per cui manca ancora un bando di assegnazione, che, però, sembra sarà pubblicato oggi, ma, come annunciato dal sindaco, gli appalti da uno diventeranno tre.
La gestione dei musei e delle biblioteche comunali era scaduta a dicembre ed era stata prorogata per tre mesi, a gennaio,poi, era uscito un bando, rimasto pubblicato 14 giorni, successivamente ritirato.
Era l’11 febbraio e fino al 29 marzo niente era più trapelato sul destino delle strutture, se non le rassicurazioni verbali ai rappresentanti dei lavoratori da parte dell’assessore Martini.
Lunedì 29 poi i lavoratori e la Filcams CGIL provincia di Livorno, stanchi della mancanza di riposte certe e concrete, hanno manifestato sotto il palazzo municipale.
La risposta arrivata dal sindaco Nogarin,che ha concesso ai lavoratori 5 minuti sul ciglio della strada, però, per la Filcams non è stata sufficiente e tantomeno rassicurante “Dopo un lungo silenzio istituzionale da parte del sindaco – illustra Monica Cavallini – il primo cittadino ci ha garantito una proroga tecnica di due mesi e ci ha informato che il bando per i musei e le biblioteche non sarà più unico, ma la gestione sarà divisa in tre, un bando per le biblioteche, uno per i musei e uno per la casa della cultura”.
Nei prossimi mesi la Filcams cercherà un percorso di approfondimento con l’Amministrazione, in quanto lo spacchettamento della gestione potrebbe mettere a serio rischio posti di lavoro “La mancanza di sinergia tra strutture bibliotecarie e museali – spiega Cavallini – potrebbe comportare comunque perdita di posti di lavoro o, comunque, una destabilizzazione”.
Al momento, infatti, la sinergia consente alla cooperativa che gestisce l’appalto di utilizzare il personale in modo flessibile, tale da garantire il monte ore previsto dal contratto del commercio “Ci è stato detto – prosegue la segretaria Filcams – che sarà redatto un bando di assegnazione di 7 mesi per le sole strutture museali, ma soltanto il museo Fattori è una realtà strutturata, gli altri vengono aperti soltanto in occasione dell’organizzazione di eventi e la scelta intrapresa dall’Amminitrazione potrebbe compromettere gli attuali livelli occupazionali”.
“Sarà necessario quindi – conclude Cavallini – un confronto onesto e serrato affinché la scelta intrapresa non comporti ripercussioni in ambito sociale”.
Musei e biblioteche di Livorno, almeno 30 i posti di lavoro in bilico
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