No alla Manovra: 6 settembre sciopero generale

sciopero geMARTEDì 6 SETTEMBRE SARà SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE PER PROTESTARE ( E CAMBIARE) CONTRO LA MANOVRA INIQUA E SBAGLIATA DEL GOVERNO.

Prende il via in Commissione Bilancio del Senato l’esame della manovra economica che lo scorso 13 agosto ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri. Un provvedimento da oltre 45 miliardi che andrà a sommarsi ai 47 dell’intervento di luglio, per un impatto complessivo che supererà i 90 miliardi da qui al 2013 e che la CGIL, fin da subito, ha fortemente contrastato poiché ritiene essere nella forma “depressivo, socialmente iniquo, innefficace e antisindacale” e contro il quale ha rafforzato la sua mobilitazione, proclamando per martedì 6 settembre uno sciopero generale di 8 ore per ogni turno. La protesta inizierà il 24 agosto alle ore 9, davanti alla sede del Senato con un presidio al quale parteciperà il segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Prevista in piazza per le ore 11 la conferenza stampa della leader del sindacato di Corso Italia, la quale illustrerà le proposte alternative della CGIL e le ragioni e le modalità dello Sciopero Generale. Come spiegato dalla CGIL, la completa bocciatura della manovra sta nel fatto che con questo provvedimento si “condanna il paese alla recessione e alla disgregazione sociale” per difendere invece “le grandi ricchezze e gli interessi che rappresentano la base di consenso del Governo”. In particolare per la CGIL la manovra è “depressiva” e “socialmente iniqua”, perchè non viene destinata alcuna risorsa né alla crescita, né all’occupazione, mentre i redditi e i consumi dei cittadini continuano a ridursi. Per la CGIL ad essere colpiti dal provvedimento sono, ancora una volta, i soggetti sociali più deboli: lavoratori, pensionati, famiglie, mentre si continua ad evitare di intervenire sull’evasione fiscale, sulle rendite finanziarie e sulle grandi ricchezze. Il decreto del 13 agosto oltre ad essere “inefficace” perchè, come spiega la CGIL, “non affronta in maniera strutturale le cause del deficit, né pone le basi per ridurre realmente il debito”, possiede “caratteri antisindacali” in quanto “pretende di cancellare per legge uno strumento di regolazione generale dei diritti dei lavoratori come il Contratto Nazionale di lavoro”. La manovra di ferragosto prevede, infatti, che gli accordi aziendali possano regolare le condizioni di lavoro in deroga al CCNL e alle leggi anche in materia di licenziamento. Per la CGIL questa norma rappresenta un “nuovo gravissimo taglio ai diritti dei lavoratori”. E’ proprio sull’articolo 8 del decreto (‘misure a sostegno dell’occupazione’) che la CGIL si sofferma nella lettera inviata a CISL e UIL, il 22 agosto scorso. Alle due Confederazioni la CGIL apre una serie di questioni: “L’art. 8 della manovra non è un attacco alla autonomia delle parti?”, “Non è forse chiaro che trasformare l’art. 18 in materia contrattabile di non meglio identificate ‘rappresentanze sindacali operanti in azienda’, mina l’efficacia dell’articolo stesso?”, “Non è forse evidente che una norma che non si basa sulla rappresentanza, e affida poteri su tutte le materie fuori dai contratti, è la proliferazione di qualunque forma di sindacalismo ed un attacco esplicito al sindacato confederale?”. Altra scelta contenuta nella manovra e fortemente criticata dalla CGIL è quella di spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche, per la CGIL significa “colpire l’identità e la storia del nostro Paese, indebolirne la memoria”, rappresenta, prosegue “un grave limite per il futuro”, producendo per altro un “irrisorio beneficio economico”. Per questo motivo la CGIL ha deciso di lanciare una petizione popolare a difesa delle feste della Liberazione, del Lavoro e della Repubblica. Raggiunte al momento quasi 16mila firme. E’ possibile firmare la petizione sul sito della CGIL (www.cgil.it) o direttamente presso le diverse sedi delle Camere del Lavoro dietro le parole “alziamo insieme la nostra voce perché l’identità ed il futuro dell’Italia sono un bene indisponibile ad ogni manipolazione”.

  1. Walter Dominici 24 agosto 2011, 17:07

    Sono fortemente contrario allo sciopero generale del 6 Settembre per i seguenti motivi:

    1) Non c’è tempo per prepararlo. La gente è in ferie. Con questo caldo che durerà ancora per molto, la prima settimana di Settembre al lavoro non c’è nessuno. Si rischia scarsa partecipazione e flop organizzativo.

    2) Le scuole sono chiuse. Non si può fare uno sciopero generale con le scuole chiuse. A parte il fatto che la scuola rappresenta una bella fetta del pubblico impiego che sarà “risparmiata dal sacrificio economico dello sciopero” – non è mica tanto giusto – non si crea alcun disagio ai cittadini. Tenere scuole ed asili chiusi è fondamentale per “farsi sentire”, per far pesare il disservizio sulla collettività;

    3) E’ bene fare lo sciopero dopo che il Senato avrà approvato la manovra e prima dell’approvazione della Camera. Così sarà più chiara e avremmo più argomenti per coinvolgere i lavoratori e l’opinione pubblica;

    4) Forse era meglio, in prima istanza, indire una grande manifestazione a Roma di sabato che avrebbe avuto la stessa risonanza e non penalizzato economicamente.

    Per questo chiedo di posticipare lo sciopero ad una data successiva la metà di Settembre.

    Spero che questo mia esternazione sia presa in considerazione dai destinatari e riportata a chi prende decisioni quantomeno “affrettate”.

    Walter Dominici

    Delegato CGIL Comune di Cecina

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  2. un lavoratore di Collesalvetti 27 agosto 2011, 12:57

    Le considerazioni sono in parte giusto quanto al mancato disagio (es. per le scuole).
    Mi permetto di sottoporvi il caso dei numerosi precari che sciopero non possono farlo, specie se addetti in aziende con 7-8 dipendenti.
    Quanto invece alla manifestazione del sabato ce na sarà una grandissima a Roma il 15 ottobre e quasta il tempo per preparla c’è e eccome.

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  3. VERGOGNA al governo ! vi siete attaccati ai riscatti di laurea per fare cassa .non siete più credibili ! vi parla chi per errore vi ha votati. Dov’ è Bossi con il suo slogan ” le pensioni non si toccano “? preparate le valigie perchè la festa è finita ! Dov’è berlusconi con il suo” non metteremo le mani in tasca agli italiani ? Sappia che non ci inganna più . Hanno ragione Grillo e Di Pietro .Tutti a casa ! Sono uno dell’area di centro che vi ha votati.

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