Ieri mattina il porto di Livorno si è fermato. I lavoratori e le organizzazioni sindacali non hanno approvato la scelta del Comitato Portuale che metteva in discussione i livelli occupazionali del porto di Livorno. Nel pomeriggio, dopo un incontro fiume a Palazzo Rosciano, si è siglato un accordo, che non rappresenta di fatto una soluzione definitiva, ma almeno una tregua da cui ripartire per trovare il 12 luglio una strada che conduca finalmente ad un Patto per il lavoro in porto. L’accordo prevede l’impegno a proseguire il confronto finalizzato a garantire i livelli occupazionali. ” Il tavolo non ha definito in maniera compiuta la tutela dei livelli occupazionali” commenta la segreteria Filt Cgil “ha ripristinato le condizioni esistenti prima delle delibera del 4 luglio rinviando la definizione di questa particolare situazione alla firma del Patto per il lavoro ed ai suio contenuti che dovranno identificare in modo inequivocabile quale modello di organizzazione del lavoro deve trovare applicazione nel porto di Livorno insieme alle nuove tutele occupazionali per tutti i lavoratori”.
Di seguito la nota delle segreterie generali Filt Cgil: “La FILT-CGIL Regionale Toscana, assieme alla FILT Nazionale ed a quella di Livorno, hanno espresso una valutazione decisamente negativa sui contenuti e sulle conseguenze della delibera approvata ieri in Comitato Portuale di Livorno e questo già dal 2003, quando i primi tentativi di destrutturazione delle regole della Lg 84/94 erano stati avviati dal Governo Berlusconi, proprio sulle possibilità di subappalto del lavoro da parte delle imprese autorizzate ex art. 16. La FILT-CGIL tutta ha sostenuto, sostiene e sosterrà in tutte le sedi l’illegittimità del provvedimento adottato ieri da una maggioranza ristretta (11 voti a favore su 22 componenti) nel Comitato. Stupisce la scelta della Regione Toscana che ha sostenuto con il suo voto la decisione del Presidente dell’Autorità Portuale, in contrasto con le istituzioni locali (assenti Comune e Provincia di Livorno) e con i rappresentanti dei Lavoratori (uno solo su sei presente e favorevole) e contro il voto negativo del rappresentante delle stesse imprese autorizzate ex art. 16, coinvolte proprio dal provvedimento votato. Nel merito la FILT-CGIL Regionale Toscana ritiene che il provvedimento abbia prodotto un “vulnus” molto pericoloso nel sistema di regole del lavoro portuale e sosterrà per quanto di propria competenza tutte le iniziative sindacali, politiche e legali necessarie a ripristinare proprio il sistema di regole”.