SPI – I sindacati confederali dei pensionati fanno il punto sulle politiche sociali del Comune di Livorno

INIZIATIVA 12 GIUGNO: LE IMMAGINI

SINDACATI PENSIONATI
SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL
provincia di Livorno
IL BILANCIO
DEL COMUNE DI LIVORNO
Le valutazioni e le proposte unitarie dei sindacate delle pensionate e dei pensionati al fine di riequilibrare fiscalmente il bilancio e salvaguardare le fasce deboli della popolazione

Premessa di carattere generale
Le scelte di politica economica dei governi che si sono succeduti in questi anni hanno dato e continuano a dare un colpo durissimo ai servizi pubblici.
Hanno operato nella direzione di una radicale riduzione degli spazi di autonomia delle istituzioni locali, sottraendo risorse alle regioni e agli enti locali e in conseguenza ai sistemi territoriali e ai cittadini. La legge di stabilità del governo Renzi ha dato un ulteriore colpo ai bilanci degli enti locali e alle risorse destinate alla sanità.
La disoccupazione, la povertà e l’emarginazione hanno raggiunto livelli intollerabili.
Sono diventate sempre più pesanti le disuguaglianze sociali.
Per questo bisogna dare più forza al sistema di welfare sociale e sanitario, pubblico e universale come un grande investimento che risponde ai bisogni di salute, di cura e di protezione sociale e come un formidabile motore che alimenta sviluppo economico e occupazione.
Il mancato confronto con il Comune di Livorno
Nella contrattazione sui bilanci dei comuni, che abbiamo svolto in questi anni, ci siamo trovati molto spesso davanti a decisioni delle giunte giustificate dalla indeterminatezza dei provvedimenti dei governi che si sono succeduti, dalla impossibilità di applicare le norme in termini diversi da quanto prescritto e più equi. Nonostante questo abbiamo chiesto che si confermassero gli accordi a suo tempo realizzati nei comuni della provincia e, alla luce degli effetti applicativi dei provvedimenti di finanza locale, abbiamo ritenuto indispensabile porre alcune priorità che guardano alla tutela delle fasce deboli della popolazione.

In questo quadro ci troviamo di fronte al fatto che la Giunta del Comune di Livorno ha negato ogni possibile confronto con le Organizzazioni Sindacali in ordine al bilancio comunale, affermando, la volontà di praticare una ampia partecipazione dei cittadini alle scelte.

Ad oggi abbiamo solo assistito ad atti compiuti nell’ambito del consiglio comunale, discussi nelle commissioni consiliari, convocate di volta in volta, come unico ed esclusivo momento di informazione e di confronto. Sul bilancio la Giunta ha deciso, con il consenso della maggioranza del Consiglio Comunale, la riduzione delle spese sociali e l’applicazione delle tasse comunali senza alcun abbattimento per le fasce deboli della popolazione, di cui una parte consistente dei pensionati fanno parte. In un caso ha dovuto fare marcia indietro, sulle mancate esenzioni per la TARI, che interessano circa 1.800 famiglie, a fronte della presa di posizione dell’intero Consiglio Comunale. Ad oggi non sappiamo quando saranno comunque ripristinate e intanto tutti dovranno pagare, salvo eventuali interventi straordinari.
La manovra di bilancio del Comune di Livorno è per noi inaccettabili.
Per fare un esempio:
gli aumenti delle tasse locali decisi dalla Giunta e approvate dalla maggioranza del Consiglio Comunale su un pensionato residente nel comune di Livorno

Aumento addizionale IRPEF
Pensionato con un reddito di 15.000 euro lordi
pagava nel 2014 paga nel 2015
euro 60.00 euro 120.00
60.00 euro in più con un aumento percentuale del 100%

TARI (rifiuti domestici)
un pensionato solo in una casa di 60 mq.
Anno 2014 Anno 2015
pagava 135 euro paga 157 euro
aumento 22 euro pari al 16.50 % in più

TASI (servizi indivisibili)
un pensionato con casa di proprietà
con rendita esente IMU nel 2012
conferma aliquota del 2.5 senza alcun abbattimento
TASI annua da pagare 108 euro
Per quanto riguarda l’addizionale IRPEF le aliquote sono state modificate da differenziate per fasce ad un unica aliquota massima per tutti come si vede da tabella (fonte Agenzia delle Entrate)
2014 2015
Oltre euro Sino ad euro Aliquota
,00 15.000,00 0,40
15.000,00 28.000,00 0,50
28.000,00 55.000,00 0,60
55.000,00 75.000,00 0,70
75.000,00 999.999.999,00 0,80
0.8 per tutti i redditi
esclusa la no tax area
L’addizionale IRPEF dello 0.8, applicata dal Comune di Livorno per il 2015 senza alcuna fascia esente, tranne la no tax area di 7.500 euro annui lordi, fatti i conti porta un aumento del 100% per le fasce di reddito fino a 15.000 euro, mentre per un reddito di 90.000 euro annui lordi l’aumento è pari all’87.01%
Per quanto riguarda la TARI
Non si sono previste esenzioni o riduzioni in riferimento al reddito o all’ISEE. In più sulle utenze domestiche si sono trasferiti 500 mila euro dalle attività economiche senza tenere conto che le imprese e i professionisti possono fruire della deduzione del 20% per l’IMU e del 100% per TARI e TASI e possono scaricare l’IVA.
Per quanto riguarda la TASI
Con la TASI, applicata con un unica aliquota, senza alcun abbattimento ed esenzione, coloro che nel 2012 pagavano l’IMU sulla prima casa si sono visti ridotto il tributo a tutto svantaggio di coloro che non la pagavano e che invece ora la pagano.
Di fatto gli aumenti previsti dal bilancio sono stati distribuiti su tutti i cittadini a prescindere dalle loro condizioni di reddito accentuando quindi gli elementi di ingiustizia fiscale. Il pensionato, preso ad esempio, per effetto dei meccanismi di rivalutazione delle pensioni, ha preso quest’anno 2 euro e cinquanta in più al mese.
E poi c’è la nuova ISEE
Nella nuova ISEE, la definizione di reddito è ampliata, comprendendo oltre ai redditi ai fini Irpef anche le prestazioni non soggette a imposizione Irpef (assegni sociali, pensioni invalidità, accompagnamento, ecc.) e tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o a titolo di imposta (contribuenti minimi, cedolare secca, premi produttività, ecc.). Il patrimonio immobiliare è rivalutato con il calcolo rimodulato ai fini IMU (rispetto alla precedente ICI). La franchigia sulla prima abitazione è di 52.500 euro incrementata di 2.500 euro per ogni figlio successivo al secondo. Il valore così calcolato viene poi abbattuto a due terzi. Nonostante franchigia e abbattimento, il patrimonio immobiliare viene rivalutato del 60%, di conseguenza il reddito complessivo per la nuova ISEE, aumenta del 50%.
Nei mesi scorsi il TAR del Lazio ha accolto un ricorso presentato dai familiari di persone disabili che definisce illegittimo inserire nel calcolo del reddito pensioni e indennità per disabilità accertata. Il Governo ha negato ogni e qualsiasi intervento in merito, preannunciando ricorso. Quindi se non si modificheranno le fasce di accesso alle prestazioni molti pensionati e cittadini non avranno più alcun beneficio su tasse, tariffe e servizi.

Ad oggi non ci risulta che il Comune di Livorno abbia deliberato il regolamento attuativo per l’applicazione della nuova Isee, ne abbia fatto alcuna considerazione sulle fasce di reddito previste per accedere alle agevolazioni e ai contributi ISEE.

Per questo chiediamo al Comune di Livorno di:
1) predisporre e approvare il regolamento ISEE
2) innalzare le fasce di accesso alle prestazioni
Quanto portato ad esempio per un pensionato ed illustrato successivamente, riguarda anche le famiglie a basso reddito dove troviamo disoccupati, cassintegrati ed altre fasce deboli della popolazione.

In questo quadro chiediamo alla Giunta ed al Consiglio Comunale di mettere in campo tutti i possibili strumenti al fine di riequilibrare fiscalmente il bilancio e salvaguardare le fasce deboli della popolazione a partire da una nuova programmazione temporale degli accertamenti tributari comunali.
Per questo è necessario:
1) definire il potenziamento strutturale degli accertamenti tributari e delle tasse locali.
2) Implementare l’attività di accertamento e riscossione relativa alle annualità pregresse e per giungere alla verifica dell’evasione e della elusione dell’anno pregresso.
3) Che venga avanzata all’Agenzia del Territorio la richiesta di una verifica mirata delle rendite catastali. Non è credibile che nella città di Livorno risultino cosi poche abitazioni di pregio.
Tutto questo per realizzare le condizioni per un gettito economico strutturale da destinare alle fasce deboli della popolazione.
Inoltre è necessario verificare e attuare possibili ulteriori risparmi di spesa non escludendo decisioni anche esemplari che riguardano le stesse spese del Consiglio Comunale a partire dal costo di attività delle commissioni. Nell’arco del quinquennio la spesa delle commissioni potrebbe raggiungere il milione di euro. Noi riteniamo che destinare tale cifra al sociale potrebbe essere una scelta giusta.

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