Sciopero Officina dello Sport, SLC: “Lottiamo per l’occupazione e la qualità dei servizi”

Immagine officina

L’altra faccia della storia dell’Officina dello Sport, e le responsabilità connesse.
2010: fiocco azzurro: nasce l’Officina dello Sport SrL.
Con le migliori intenzioni e con un Piano Industriale con il cuore pulsante nel progetto di realizzare due cogeneratori che potranno abbattere i costi- elevati- dell’energia necessaria a mandare avanti gli Impianti della Bastia e in via dei Pensieri: costo di circa 1.800.000,00 Euro.
Alla iniziale fase di entusiasmo sono seguiti i primi problemi, interni ed esterni alla Società: mentre alcuni Soci uscivano, i 19 dipendenti provenienti dalla Livorno Sport- gestita direttamente dal Comune- sono diventati 35 più qualche “collaboratore” ben pagato, senza alcun confronto con le Organizzazioni Sindacali sul merito delle politiche occupazionali perseguite e realizzate della Società. E si sono fatti investimenti discutibili, alla luce dei risultati: quanti mesi hanno funzionato i Cogeneratori in questi anni ? Pochi. Scelta sfortunata ?!! Può essere.
Nel 2011, prima ancora che la crisi economica esplodesse nella sua drammaticità il trend delle presenze- frequentatori e abbonamenti- già segnava un calo e… Il cuore pulsante del Piano Industriale – i due cogeneratori- ancora non batteva se non in casi sporadici e “sperimentali”.
Il clima negli Impianti diventa teso, e avvelenato da microconflittualità e incomprensioni.
2012: nuovo rimpasto dei Soci e nuova gestione che interrompe, senza particolari echi, un certo numero di rapporti di lavoro- da 36 dipendenti si scenderà gradualmente a 25, fino ai 23 attuali, mentre la Società è costretta a fare sempre i conti con i cogeneratori che non vanno, con l’aumento imprevedibile del costo dell’olio che li terrebbe in moto e con la necessità di migliorare l’offerta e l’accoglienza di frequentatori, abbonati e atleti.
Purtroppo la crisi comincia a farsi sentire…E alle scelte sfortunate si somma una gestione sbagliata.
2013: i nodi vengono al pettine. Nomina di un nuovo Direttore ( non li contiamo più, tra quelli veri e quelli che hanno avuto “investiture” durate pochi mesi o qualche settimana ) e richiesta della Società, prima al personale e poi alle O S, che “tutti devono fare tutto” e, in subordine, di un generalizzato demansionamento del personale, per evitare tagli ai posti di lavoro: entrambe le richieste sono impraticabili in quanto tali deroghe al Mansionario ed al CCNL, oltre che alle previsioni del Bando a suo tempo aggiudicatosi dall’ATI, poi Officina dello Sport, esplicite per il trattamento del Personale: senza la condivisione dei singoli dipendenti tali “variazioni”, niente affatto banali, non sono disponibili alla contrattazione collettiva.
2014: viene richiesta e concordata la Cassa Integrazione con la motivazione di ristrutturare i due Impianti con un “importante investimento”, col fine di mettersi nelle condizioni di essere pronti per recuperare utenza e clientela, allargando – non riducendo!- l’offerta di servizi alla cittadinanza. Poi segue la triste storia della proposta di internalizzazione dei Servizi di Pulizia- peraltro fino ad allora pagati dall’Officina dello Sport alla Cooplat, che è parte dell’assetto societario: nella prima stesura la Società non seppe nemmeno proporre CHI e con quali modalità- turnazione, orari, mezzi e formazione alle mansioni- avrebbe potuto farsi carico di quelle mansioni, comunque demansionanti per la totalità dei 24 dipendenti in essere allora.
Bene fece l’Assemblea a non avallare una cambiale in bianco.
OGGI, mentre apprendiamo dal Tirreno di una generica disponibilità a riassumere e non abbiamo nessuna proposta in tal senso, né ci risulta pervenuta a nessuno degli interessati, riaffermiamo che, per mesi e con turnazioni formali, gli Istruttori, in forza a Società Sportive, più o meno regolarmente retribuiti con un forfettario che- sfuggendo all’applicazione del CCNL di Categoria- hanno sostituito i dipendenti dell’Officina dello Sport che da quel Contratto sono tutelati. Oggi gli stessi precari di ieri hanno semplicemente “regolarizzato” il proprio status perché si sono iscritti a un’Agenzia di Lavoro interinale che almeno un po’ di contributi all’INPS li deve versare.Un giochino facile facile, che non cambia di molto la sostanza del problema.
Siamo curiosi di verificare se anche oggi, con lo Sciopero del personale, gli impianti di proprietà pubblica resteranno aperti “chiavi in mano” a questi “lavoratori non lavoratori”…Restii a dichiarare la propria condizione solo perché rischierebbero di perdere anche quel sussidio che non può superare i 7.500 Euro all’anno…
Anche per loro vorremmo conquistare qualche minima certezza in più.
La Società ieri ha dichiarato che “manca un milione di incasso” e che è disponibile a fare 6 riassunzioni: presenti allora- a noi e agli interessati- delle proposte concrete.
Ma a questa Società- che ha cambiato più volte i suoi assetti interni e vari “direttori”- lanciamo una sfida più alta, che riguarda tutti i 23 dipendenti:
Siete capaci di rilanciare – accogliere e incrementare la voglia di nuotare -per diletto, per agonismo, per riabilitazione, per stare insieme- dei Livornesi ?
Siete capaci non di ridurre ma di ampliare i servizi e le offerte come avevate promesso ?
Siete capaci di attrarre iniziative e, alla fine, di recuperare quel deficit di 1 milione di Euro che manca dalla cassa e che è il vero motivo della crisi ??
Se poi foste anche capaci di fare andare regolarmente i cogeneratori sareste diventati dei maghi: davvero capaci di qualsiasi impresa!
Non siamo degli irresponsabili e dopo lo sciopero di oggi ci risiederemo al Tavolo per capire quali sono le reali aperture per la soluzione di questa crisi annunciata- anche formalmente e anche all’Istituzione Locale che è proprietaria delle strutture:- vogliamo recuperare nella chiarezza delle responsabilità di tutti, una soluzione che salvi i posti di lavoro.
Alla Società spetta il compito di gettare il cuore oltre gli ostacoli che in buona parte si è costruita da sola.
E di convincere il Sindacato, i propri dipendenti e – non è opzionale- tutti coloro che le Piscine e gli Impianti li vorrebbero frequentare con soddisfazione. Magari anche in estate!
SLC CGIL – FISASCAT CISL
Giuseppe Luongo
Alberto Faccendoni

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