FLC e riforma della scuola: giudizio negativo sul Dlvo è unanime

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Assemblea unitaria all’ITI Galilei delle scuole di Livorno e Collesalvetti (FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS CONFSAL, GILDA) per discutere la riforma della scuola:
Si è svolta il 9 aprile una doppia assemblea, le prime due ore hanno partecipato le scuole dell’infanzia, primarie e parte delle scuole medie, le seconde due le scuole medie e secondaria di secondo grado.                                                                                                                                                       Le presenze sono state altissime, più di 500 persone, tra docenti e ATA, attentissime e preoccupatissime a causa dei contenuti della bozza di riforma della scuola.
Anna Fedeli, della segreteria nazionale FLC CGIL, ha illustrato i motivi della contrarietà del fronte sindacale alla riforma:
– non innalza i livelli di istruzione
– non favorisce il superamento delle disuguaglianze socioculturali e territoriali che condizionano pesantemente gli esiti scolastici
– riduce la democrazia, i diritti, la libertà d’insegnamento
per questo motivo è stata fissata, unitariamente, l’iniziativa “La scuola non sta a guardare”.
Gli interventi, ampi e articolati, hanno richiamato alla libertà d’insegnamento, alla lotta contro i presidi sceriffo voluti dal Governo e hanno invitato i presenti a riportare quanto appreso durante l’assemblea.
E’ anche emerso, chiaramente, che la scelta del Governo di riportare nel Dlvo anche i promessi posti per i precari, calati vertiginosamente dai primi proclama, rappresenta un ricatto, per far digerire alla categoria le parti inaccettabili del disegno di legge.
L’idea del 5×1000, dato alle singole scuole, viola il principio costituzionale della parità di diritto di accesso all’istruzione.
L’assenza di qualunque riferimento al personale ATA preoccupa e apre scenari dove la privatizzazione dei servizi pare un percorso possibile, ma per noi inaccettabile.
E’ stata rimarcata, ancora una volta, la distanza fra quanto propagandato e quanto inserito nel disegno di legge.

Successivamente la FLC CGIL ha incontrato i precari della scuola riscontrando un clima di incertezza e amarezza per l’esclusione dalla riforma degli abilitati PAS e TFA, per le seconde fasce (abilitati), e timore per il preannunciato blocco delle supplenze. La decisione unanime è stata di intraprendere la vertenza per la stabilizzazione, possibile grazie al pronunciamento della Corte Europea che ha stabilito il risarcimento del danno e la ricostruzione di carriera (quest’ultima già vinta in primo grado da 130 precari iscritti dalla CGIL e in attesa di sentenza in appello). Pesa sulla vicenda l’attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, che potrebbe decidere per la stabilizzazione di tutti i precari con almeno tre anni di servizio su posto libero e vacante. Nel caso di pronuncia favorevole il provvedimento sarebbe applicato a tutti gli aventi diritto. In caso contrario la proposta di legge dovrà tener conto dei ricorsi che abbiamo presentato e presenteremo.
Il 17 aprile a Piombino, presso la sala Perticale, si ripeterà l’iniziativa con le scuole di Piombino, Venturina e San Vincenzo.
Prossimamente in calendario assemblee anche per Cecina, Rosignano ed Elba.

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