Fusione tra Hapag Lloyd e UASC, la Filt territoriale avverte “Livorno non deve perdere neanche un posto di lavoro”


La situazione oggi giorno nel mondo dello shipping è sempre più complessa, le decisioni vengono prese dagli operatori finanziari e non contemplano aspetti sociali, ma rispondono soltanto alle logiche del mercato, delle banche e degli investimenti.

Si stanno verificando mutamenti nel mondo delle compagnie di navigazione, uno di questi riguarda la fusione tra Hapag Lloyd e United Arab Shipping Company (UASC), dove sarà la compagnia tedesca a decidere il piano industriale per il futuro.

Hapag Lloyd per i prossimi due anni ha annunciato un taglio del personale del 12%, taglio che vedrà coinvolto anche il nostro paese. Al momento la situazione, dicono i sindacati, è preoccupante ma sotto controllo.

In tutto il territorio Italiano i lavoratori e lavoratrici coinvolti sono circa 400 e si tratta di personale altamente qualificato che ha reso possibile la crescita delle due grandi compagnie di navigazione.

Hapag Lloyd in queste settimane ha iniziato i colloqui del personale UASC per valutare gli aspetti professionali di ogni singolo lavoratore e lavoratrice. Nelle scorse settimane i sindacati si sono ritrovati a Genova con Federagenti e i rappresentanti delle due compagnie per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti, salvaguardando tutti i posti di lavoro sul territorio nazionale. Analizzando la situazione sul territorio livornese, i lavoratori e lavoratrici coinvolti sono ventitré, otto della UASC e quindici di Hapag Lloyd.

I rappresentanti sindacali di FILT CGIL Livorno, che hanno partecipato all’incontro di Genova, sono in contatto con tutte le parti coinvolte al fine di trovare soluzioni che possano garantire l’occupazione per tutte le figure professionali coinvolte. Dalla segreteria FILT CGIL Livorno ribadiscono che Livorno, dichiarata area di crisi complessa non può permettersi ulteriori licenziamenti, e da parte del sindacato verranno perseguite tutte le strade ed azioni possibili affinché venga garantito il posto di lavoro per queste ventitré famiglie.

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