Sanità all’Elba: la CGIL promuove il confronto, la discussione parte dalla pubblica assistenza

La CGIL sul territorio dell’Elba sta promuovendo tavoli e incontri per analizzare i bisogni di salute e chiedere l’impegno ad Azienda Usl Nordovest e a Istituzioni di rimuovere gli ostacoli penalizzanti per i cittadini dell’isola.

Un primo positivo confronto si è già tenuto nei giorni scorsi con e per le associazioni di volontariato legate al trasporto sanitario, insieme alla conferenza dei sindaci elbani, presieduta dal sindaco Bulgaresi, e con la dottoressa De Lauretis, direttrice dell’azienda sanitaria.

Per la CGIL è ovvio che i cittadini elbani non possono essere ulteriormente penalizzati dai costi per i trasferimenti in altre strutture, provinciali o regionali per esami, interventi o terapie che, a causa di quanto previsto dal piano Sanitario Regionale, non vengono garantiti in loco.
A tal proposito i sindaci si sono dimostrati disponibili a destinare una parte del bilancio sociale degli Enti per alleggerire le criticità che tale sistema provoca, pesando, in particolar modo, sulle fasce più deboli.
Abbiamo registrato anche l’impegno nei confronti delle pubbliche assistenze e del 118, volto a rendere praticabili i punti di rendez-vous , che oggi versano in stato di abbandono e che invece devono ben riconoscibili e adeguatamente manutenuti.
Chiediamo fin da ora al Presidente della Conferenza dei Sindaci Bulgaresi un incontro ufficiale per discutere il PAL, Piano Attuativo Locale, vista la sua prossima definizione e approvazione, in quanto in quel documento è contenuta tutta la programmazione futura relativa alla sanità.

Il PAL è lo strumento che traduce in soluzioni pratiche a livello locale le linee guida del piano sanitario regionale e, per noi, è fondamentale che la programmazione territoriale ponga fine a una serie di situazioni critiche, ormai endemiche del sistema sanitario elbano.

Ogni anno, durante la stagione estiva, infatti ci troviamo a denunciare la carenza di personale medico al Pronto Soccorso, che va ad aggiungersi alla carenza di personale medico in senso generale, dovuta al fatto che per il personale medico e infermieristico del presidio ospedaliero di Portoferraio la foresteria, che dovrebbe accogliere i lavoratori, non risulta adeguata e, di conseguenza, per stabilirsi sull’isola il personale si trova costretto a sopportare costi aggiuntivi, a parità di stipendio dei colleghi che operano sul continente.

Alla carenza di personale medico si aggiunge, inoltre, la carenza di assistenti socio sanitari per operare la sostituzione in caso di malattie lunghe e si registra anche la mancanze di un tecnico di radiologia per la guardia attiva.

Altro grave problema è la mancanza della sorveglianza di una guardia giurata volta a garantire la sicurezza del presidio ospedaliero durante le ore notturne, servizio garantito, invece, negli altri nosocomi della provincia.

Auspichiamo, inoltre, che dopo l’estate, si dia avvio al progetto di ristrutturazione del pronto soccorso, che necessita di un urgente ammodernamento e della creazione della breve osservazione.
Esprimendo comunque un giudizio positivo rispetto all’apertura di un dialogo, crediamo, nell’ interesse generale della salute dei cittadini di questo territorio, sia fondamentale partecipare, confrontarsi, forse anche scontrarsi, ma esserci significa rappresentare.

 

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